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Στρατιώται/Στρατιώτιδες (fr. 57)

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(3) cambiare natura da uomo ad animale (Ar. V. 207). Un argomento ulteriore in
favore della correzione in άρρην è dato dall’impiego dell’articolo maschile per
Άβυδος, che è spiegabile solo con il doppio senso di άρρην come “maschile” e
“virile”. La correzione trova un parallelo decisivo in una scena delle Nuvole (Ar.
Nu. 681-692): Socrate discute con Strepsiade del genere grammaticale da at-
tribuire ai nomi (vv. 681-682 έτι δέ γε περί των ονομάτων μάθει ν σε δει, | άττ’
άρρεν’ έστίν, άττα δ’ αυτών θήλεα) e c’è uno scambio comico sul doppio senso
di άρρην in riferimento alla categoria grammaticale di “maschile” e alla virilità
(vv. 685-687 (Σω.) άρρενα δέ ποια τών ονομάτων; (Στ.) μυρία. | Φιλόξενος,
Μελησίας, Αμεινίας. | (Σω.) άλλ’ ώ πόνηρε, ταύτά γ’ έστ’ ούκ άρρενα). Il gioco
culmina con l’attribuzione ad Aminia dell’articolo femminile (v. 691 όράς;
γυναίκα την Αμεινίαν καλείς): Aminia riceve l’articolo femminile in quanto
sostantivo maschile della prima declinazione (ó Αμεινίας) esattamente per lo
stesso motivo per cui al sostantivo femminile della seconda declinazione (ή
Αβυδος) è attribuito scherzosamente l’articolo maschile.
Interpretazione La persona loquens saluta le truppe d’oltremare (vv. 1-2), con-
stata il loro buono stato (vv. 5-6) e poi si rivolge direttamente allo στράτευμα
(v. 7 ησθου) per osservare come la città di Abido abbia vinto la sua proverbiale
μαλακία (St.Byz. a 16 οί δέ την {έν Μιλήτω} Άβυδον οίκούντες διεβάλλοντο
επί συκοφαντία καί μαλακία): da ή Άβυδος è diventata ό Αβυδος (ν. 7), ha
cambiato genere grammaticale perché è diventata virile (v. 8), con il doppio
senso di άρρην come “maschile” e “virile”, cfr. supra, Testo v. 8.
La persona loquens si rivolge al Coro (vv. 1-2 ώ διαπόντιον | στράτευμα)
in uno scambio lirico da collocare nella parodo (Whittaker 1935,184; Zimmer-
mann 2000, 273-276): il metro in telesillei con clausola in reiziano ricorre
altrove nella parodo della commedia di Aristofane (Ar. Ra. 450-453 = 456-459,
Ec. 289-299 = 300-310) e in strutture che prevedono uno scambio lirico tra
un πρόσωπον e il Coro (ad es. Ar. Eq. 1111-1120 = 1121-1130 = 1131-1140
= 1141-1150). L’ipotesi che in generale i telesillei abbiano di per sé una con-
notazione femminile è stata messa in dubbio da Parker (1997, 529), anche
se la ricorrenza del metro ionico per rappresentazioni di uomini effeminati
o orientali in tragedia e commedia (Zimmermann 2000, 276) può spiegare
l’impiego dei telesillei anche nel frammento di Ermippo.
La possibilità che ogni singolo coreuta del Coro degli Stratidtai/Stratiótides
di Ermippo avesse un’identità scenica riconoscibile, come nel caso degli Uccelli
di Aristofane, delle Poleis di Eupoli o del Konnos di Amipsia (cfr., in generale,
Orth 2013, ad Amips. Konnos, Inhalt), non può essere affermata con certezza:
la prova dell’individualizzazione del Coro non è fornita dall’espressione τον
Άβυδον (pace Harvey 2000b, 280-282). I soldati del Coro della commedia posso-
no essere tutti indistintamente provenienti da Abido o descritti genericamente
 
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