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Hermippos

p. 1900.9-10 (= 2.247.34-35 Stallbaum) ώς δήλον έκ τού δεδείπναμεν καί
δειπνάναι καί άρίσταμεν καί άριστάναι παρά Αθηναίω.
Testo La forma trasmessa in Ateneo (mss. A, C) άριστάναι è stata corretta
in ήριστάναι (Dindorf 1827, 934) e la correzione è garantita da Phot, η 250.
La sezione 4και παριστάναι τουτίψ (καί παρεστάναι τουτωί nel ms. C)
resta tra croci in attesa di una soluzione soddisfacente. L’espunzione di una
sezione di testo è stata proposta in tre direzioni, ma resta opinabile: (1) l’e¬
spunzione di ήριστάναι e la correzione in κάπαριστάναι τουτί (Dobree 1833,
326) è improbabile perché άπαριστάω non è altrimenti attestato e, soprattutto,
Phot, η 250 esclude la possibilità di espunzione di ήριστάναι. (2) L’espunzione
di καί παριστάναι per leggere ήριστάναι τουτί “aver mangiato per pranzo
questo qui” è stata invece avanzata da Meineke (1858, 266): in questo caso,
l’infinito regge τουτί come accusativo, cfr. Diod.Com. fr. 2.37 K-A ’ία καί
ρόδα φασίν αυτόν ήριστηκέναι. L’espunzione è improbabile, dato che καί
παριστάναι non è interpretabile come una glossa di ήριστάναι (pace Dindorf
1827, 934). La proposta è messa in dubbio dallo stesso Meineke (1867,191) che
avanza contestualmente l’emendamento ήριστάναι καί προσεστάναι τουτί,
un emendamento che però pone dei problemi di assetto metrico. (3) Infine,
è stata avanzata anche una proposta di espunzione di καί παριστάναι τουτί
(Kassel-Austin 1986, 589). Il vantaggio di questa espunzione consiste nella
coincidenza del frammento nella versione di Ateneo e in quella di Fozio, ma
il dimostrativo con deittico finale in -i è una forma distintiva della commedia
(Willi 2003, 244-245) e deve essere quindi preservata.
Interpretazione La forma forte o sincopata ήριστάναι (Hermipp. fr. 60 K-A)
deU’infinito del perfetto di άριστάω si alterna in commedia con la forma cap-
patica ήριστηκέναι (Diod.Com. fr. 2.37 K-A). La sezione tra croci del testo
successivo alla citazione deU’infinito ήριστάναι è discussa supra, Testo.
Alcune forme del perfetto dei verbi δειπνάω e άριστάω come δεδείπναμεν
(Alex. fr. 114 K-A; Eub. fr. 90 K-A), δεδειπνάναι (Ar. frr. 260, 480.2 K-A;
Pl.Com. fr. 157 K-A; Antiph. fr. 141.1 K-A; Epicr. fr. 1.1 K-A; Eub. fr. 91 K-A),
ήρίσταμεν (Ar. fr. 513 K-A; Theopomp.Com. fr. 23 K-A) e ήριστάναι (Hermipp.
fr. 60 K-A) sono attestate in commedia in una forma forte o sincopata, in luogo
delle attese forme cappatiche come δεδείπνηκας (Ar. Ec. 1133), ήριστήκατε
(Men. Dys. 779) e le forme del participio ήριστηκώς (Alex. fr. 123.1 K-A;
Antiph. fr. 216.25 K-A; Diphil. fr. 45.4 K-A; Dromo fr. 2.1 K-A): cfr. Kùhner-
Blass 2.373-374, 397. La morfologia delle voci forti o sincopate subisce l’in-
flusso delle forme del perfetto forte del tipo έσταμεν, έστάναι (Osthoff 1884,
361-362; Schwyzer 1.774 n. 1; Arnott. 1996, ad Alex. fr. 114 K-A) e il criterio di
 
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