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Hermippos

con il theta. Infatti, la parola hyschlos ha lo spirito aspro. Gli hyschloi sono una
parte delle scarpe in cui le cinghie si allacciano per tenere insieme il piede.
L’eptyschlos è un tipo di scarpa”. In sostanza, la fonte spiega perché si scrive
επτυσχλοι e non *έφθυσχλοι: cfr. άντήλιον “esposto al sole” (e non *άνθήλιον),
άπηλιώτης “vento dell’est” (e non *άφηλιώτης); Lobeck 1837, 34.
Non è chiaro perché la parola επτυσχλοι sia stampata con spirito dolce in
Phryn. PS p. 25.20, 22 de Borries e non ho verificato la grafia sul manoscritto
per capire se si tratti di un refuso tipografico o della lezione del manoscritto.
A tal proposito, Kassel-Austin (1986, 595) riportano επτυσχλοι nella pericope
in Phryn. PS p. 25.20 con lo spirito aspro.
Le glosse di Hsch. π 4254 (πτύοχλον υπόδημα άνδρεΐον) e Phot, π 1489
(πτύσχλοι· ύποδημάτιόν τι· καί κατά άφαίρεσιν τού σ πτύχλοι) sono derivate
da έπτυσχλος: cfr. Cobet 1859, 65.
Interpretazione II frammento di Ermippo è citato per attestare il termine
επτυσχλοι. Il termine è di genere femminile (Phryn. PS p. 25.23 de Borries;
come molti aggettivi sostantivati che si riferiscono alle scarpe, Bryant 1899,
73) e indica una calzatura maschile (άνδρεΐον) e elegante (πολυτελές), do-
tata di sette (έπτ-) “nodi” o “punti di allacciamento” delle corde (ϋσχλοι).
Quest’ultima caratteristica marca la differenza con la calzatura spartana per
efebi nota come έννήυσκλοι (Hsch. ε 3206; da notare la forma dorica έννή del
numerale, Buck 1955, §§42.1, 114.9), che è dotata di nove nodi.
Ε’ϋσχλος/ϋσκλος è un termine di origine non greca (Chantraine s. v.; EDG
s. v. ϋσχλος) e sembra indicare precisamente il nodo e/o il punto di fissaggio
(in latino, ansala, cfr. OLD s. v.) dei lacci (ιμάντες) usati per stringere il dorso
del piede di una calzatura (Phryn. PS p. 25.21-22 de Borries έστι (scil. ϋσχλοι)
δε των ύποδημάτων, όθεν οί ιμάντες έξάπτονται προς τό συνέχειν τον πόδα).
Per questo motivo, il termine ϋσχλοι è glossato in Hsch. υ 827 come άγκύλαι,
βρόχοι “corde annodate, nodi”: per la differenza tra άγκύλαι “corde annodate”
e ιμάντες “lacci” cfr. Arnott 1996, ad Alex. fr. 32 K-A. Quest’accezione di
ϋσχλος spiega anche il testo di Poli. 7.81 μέρη δέ ύποδημάτων γλώτται καί
καττύματα καί ϋσχλοι “le componenti delle scarpe sono lacci, suole e nodi”:
dato che γλώττα indica il “laccio” (Pl.Com. fr. 51.1 K-A), Γϋσχλος non può
essere una ripetizione del componente appena citato.
 
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