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Hermippos
-αν/-ην. Probabilmente l’osservazione di Koraes muove dalla considerazione
che uno scambio -ινης > -ινος è facile dato che gli aggettivi in -ινος sono diffusi
(cfr. Holzinger 1940, ad Ar. PI. 586) e molto più attestati di quelli in -ινης.
Interpretazione II termine όξινης (όξος “aceto”, seguito dal suffisso ‘dal
carattere familiare’ -ινης, cfr. Chantraine s.v.) in riferimento al vino indica
generalmente una qualità scadente, citata in contrapposizione a dei vini preli-
bati (Piu. Ant. 59.8) e associata al vino scadente έκτροπίας (Alciphr. 3.37.2): per
altre parole utilizzate per descrivere dei vini scadenti cfr. Poli. 1.248, 6.17; Putz
2007, 158-159; anche il termine όξος “aceto” può indicare un vino scadente
cfr. Eup. fr. 355 K-A con Olson 2014, ad l. Il vino όξινης ha anche un impiego
farmacologico nella cura dei morsi di serpente (Thphr. HP 9.11.1, 9.20.4) e la
sua consumazione come rinfresco è prescritta in Hp. Vict. 2.52 (= 6.556 Littré).
In commedia, l’aggettivo όξινης “acido” è utilizzato anche in riferimento a
persone (Ar. Eq. 1304, detto di Iperbole) o metaforicamente anche al carattere
(θυμόν όξίνην πεπωκότες in Ar. V. 1082; cfr. Taillardat 1962, §358).
fr. 89 K-A (92 Kock)
Poli. 2.125
Έρμιππος δέ ό κωμικός καί περιλέγειν εϊρηκε τό περιέρχεσθαι τω λόγω καί οίον
περισσά λέγειν.
ed Ermippo il poeta comico anche p e r i l e g e i n ha detto ‘il divagare col discorso’,
anche come ‘dire cose superflue’.
Contesto di citazione II contesto di citazione di Poli. 2.125 è riconducibile a
una discussione su nomi derivanti da λόγος (Poli. 2.118-125). Il verbo impie-
gato da Ermippo è attestato anche nella glossa di Hsch. π 1748 περιλέγειν τα
περισσά φράζειν.
Interpretazione II verbo περιλέγειν nel senso di “divagare”, “dire cose super-
flue” sembra un’accezione isolata a Ermippo, dato che περιλέγων in Hp. Nat.
Mul. 109 (= 7.428 Littré) ha il senso di “separare”, “scegliere”, ma cfr. περίλεξις
“circonlocuzione” in Ar. Nu. 318 e vd. anche περίλογος “ricco di vocaboli” in
LBG s.v.
In commedia i composti con περί- e un verbo di dire (λέγω, λαλέω) sono
utilizzati per definire una conversazione superflua e in contrasto con la ne-
cessità di azione (Ar. Ec. 230 μή περιλαλώμεν, μηδέ πυνθανώμεθα). Simili
termini sono impiegati per caratterizzare la dialettica sofistica (Ar. Nu. 318
καί τερατείαν καί περίλεξιν καί κροΰσιν καί κατάληψιν) ο il rapporto di col-
Hermippos
-αν/-ην. Probabilmente l’osservazione di Koraes muove dalla considerazione
che uno scambio -ινης > -ινος è facile dato che gli aggettivi in -ινος sono diffusi
(cfr. Holzinger 1940, ad Ar. PI. 586) e molto più attestati di quelli in -ινης.
Interpretazione II termine όξινης (όξος “aceto”, seguito dal suffisso ‘dal
carattere familiare’ -ινης, cfr. Chantraine s.v.) in riferimento al vino indica
generalmente una qualità scadente, citata in contrapposizione a dei vini preli-
bati (Piu. Ant. 59.8) e associata al vino scadente έκτροπίας (Alciphr. 3.37.2): per
altre parole utilizzate per descrivere dei vini scadenti cfr. Poli. 1.248, 6.17; Putz
2007, 158-159; anche il termine όξος “aceto” può indicare un vino scadente
cfr. Eup. fr. 355 K-A con Olson 2014, ad l. Il vino όξινης ha anche un impiego
farmacologico nella cura dei morsi di serpente (Thphr. HP 9.11.1, 9.20.4) e la
sua consumazione come rinfresco è prescritta in Hp. Vict. 2.52 (= 6.556 Littré).
In commedia, l’aggettivo όξινης “acido” è utilizzato anche in riferimento a
persone (Ar. Eq. 1304, detto di Iperbole) o metaforicamente anche al carattere
(θυμόν όξίνην πεπωκότες in Ar. V. 1082; cfr. Taillardat 1962, §358).
fr. 89 K-A (92 Kock)
Poli. 2.125
Έρμιππος δέ ό κωμικός καί περιλέγειν εϊρηκε τό περιέρχεσθαι τω λόγω καί οίον
περισσά λέγειν.
ed Ermippo il poeta comico anche p e r i l e g e i n ha detto ‘il divagare col discorso’,
anche come ‘dire cose superflue’.
Contesto di citazione II contesto di citazione di Poli. 2.125 è riconducibile a
una discussione su nomi derivanti da λόγος (Poli. 2.118-125). Il verbo impie-
gato da Ermippo è attestato anche nella glossa di Hsch. π 1748 περιλέγειν τα
περισσά φράζειν.
Interpretazione II verbo περιλέγειν nel senso di “divagare”, “dire cose super-
flue” sembra un’accezione isolata a Ermippo, dato che περιλέγων in Hp. Nat.
Mul. 109 (= 7.428 Littré) ha il senso di “separare”, “scegliere”, ma cfr. περίλεξις
“circonlocuzione” in Ar. Nu. 318 e vd. anche περίλογος “ricco di vocaboli” in
LBG s.v.
In commedia i composti con περί- e un verbo di dire (λέγω, λαλέω) sono
utilizzati per definire una conversazione superflua e in contrasto con la ne-
cessità di azione (Ar. Ec. 230 μή περιλαλώμεν, μηδέ πυνθανώμεθα). Simili
termini sono impiegati per caratterizzare la dialettica sofistica (Ar. Nu. 318
καί τερατείαν καί περίλεξιν καί κροΰσιν καί κατάληψιν) ο il rapporto di col-