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Frammenti

10.456a-b), erano Afrodite e Dioniso (che divinità di sesso opposto si conten-
dessero i favori di Adone è noto anche attraverso la Biblioteca di Fozio [190 p.
151b 5-7], in cui si fa menzione dell’amore per il giovane da parte di Afrodite
e di Apollo: cf. Beta 2009, 106 n. 70; Pirrotta 2009, 72). E un riferimento alla
morte del personaggio eponimo della commedia è dato cogliere nell’Adone di
Ararote: nel fr. 1 K.-A. (ó γάρ θεός το ρύγχος εις ή μάς στρέφει) Meineke FCG
I, 344 riconobbe a ragione un’allusione all’uccisione di Adone da parte di Ares
trasformato in cinghiale (per cui cf. anche Serv. Eoi. 10.18, III p. 121.20 Thilo;
A. 5.72, III p. 493.13-14 ed. Harv.): la natura animalesca del dio mi sembra
peraltro resa evidente dalla menzione del grugno (cf. ρύγχος), comunemente
riferita ai suini (cf. Pherecr. fr. 107 K.-A.: ώς ούχί τουτί ρύγχος άτεχνώς έσθ’
ύός; e vd. Ath. 3.95d: κυρίως λέγεται ρύγχος έπί των συών). Sulle feste in
onore di Adone erano inoltre verosimilmente incentrate le Αδωνιάζουεαι di
Filippide, in cui, nonostante l’esiguità dei frammenti conservati (frr. 1-3 K.-A.),
Meineke FCG1, 472 ipotizzò un muliercularum coetus simile a quello del Teseo
di Difilo, il cui fr. 49 K.-A., tramandato da Ateneo (10.451b-c), ha per oggetto
un indovinello salace tra κόραι presenti alle Adonie (su questo genere di intrat-
tenimento cf., ad esempio, McClure 2003, 81). Il carattere licenzioso di questa
festa è confermato anche dalla Lisistrata di Aristofane (vv. 387-398), dove, a
fronte della preoccupazione maschile per la spedizione in Sicilia, furoreggia
1’Αδωνιασμός delle donne, e dallo Ζωγράφος di Difilo (fr. 42.38-41 K.-A.), in
cui si fa menzione di Αδώνια sontuosamente celebrati tra πόρναι. Poco o nulla
si può dire delF Adone di Antifane, di cui sono conservati un sintagma (άνά
μέσον, fr. 14 K.-A.) e due sostantivi (άκληρίαν, fr. 15 K.-A.; κατάλυσιν, fr. 16
K.-A.), e delF Adone di Filisco, di cui non è pervenuto alcun frammento (cf.
Kassel-Austin PCG VII, 356); salvo che appunto testimoniano dell’importanza
e della fortuna comica del mito relativo a questo personaggio nel corso del
IV secolo18.
E non va infine trascurato l’interesse dei tragici: un Adone compose il
tiranno di Siracusa, Dionisio I, che, come è noto (cf. TrGF 76 Snell2; e si veda
ora Carpanelli 2005, 190-208), fu anche tragediografo: nell’unico frammento
superstite (fr. 1 Snell2), peraltro di problematica lettura, Olivieri ritiene si possa
riconoscere un’allusione alla morte di Adone: «È assai probabile che qualcuno
narrasse di aver sentito entrare il cinghiale nella grotta delle ninfe, dove tro-
vavasi Adonis, allievo di esse. E che qui il giovane fosse dal selvaggio animale

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In merito all’Adone di Antifane, Mangidis 2003,153 ha infatti osservato: «Der Titel
dieser antiphanischen Komòdie fùhrt rein zur Annahme, dafi es sich hier um eine
Travestie der besagten Sage handelt».
 
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