Frammenti
Άδωνις
(Adone)
Dell’Adone -commedia rappresentata nel 388 a. C., nello stesso anno in cui
fu portato in scena il Pluto secondo di Aristofane (cf. Argumentum 3 Chantry;
e si veda Geissler 1969, 75)- non è pervenuto alcun frammento. In base al
titolo sembra tuttavia lecito condividere quanto G. Kaibel argomenta in
merito al contenuto dell’omonima commedia di Platone Comico: «Incertum
poeta Adonidis fabulam in ridiculum verterit an sacra Adonia dudum ab
Atheniensibus recepta perstrinxerit» (apud Kassel-Austin PCG VII, 434; e cf.
anche Pirrotta 2009, 65-70)17.
Che la commedia di Nicofonte si ispirasse alle vicende mitiche di Adone
ovvero fosse in qualche modo legata al rito delle Adonie parrebbe ipotesi
plausibile e peraltro confortata dalla circostanza che numerose pièces intito-
late Adone (verosimilmente incentrate sui miti e i riti del giovane amato da
Afrodite) composero i commediografi attici (cf. Bowie 2000, 327-331): il fr. 3
K.-A. del succitato Adone di Platone Comico fa riferimento a un giovane «bel-
lissimo e meraviglioso» (cf. v. 2: παΐς σοι κάλλιστος μέν εφυ θαυμαστότατός
τε), conteso tra due divinità, che, stando al testimone del frammento (Ath.
17 Sulla complessità dei miti, di origine orientale, relativi ad Adone, splendido giovane
-frutto dell’amore incestuoso tra Mirra (o Smirna) e suo padre, il re Teia- amato
da Afrodite e Persefone (con cui trascorreva rispettivamente due terzi e un terzo
dell’anno) e ucciso da un cinghiale per opera di Artemide (ovvero per volere di
Ares o di Apollo), cf, tra gli altri, Atallah 1966; Servais-Soyez 1981, 222-229 (con
ampia rassegna bibliografica a pp. 222-223); Grimal 1990, 16-17, con repertorio
delle fonti antiche app. 652-653; Giuman 1999, 226-227; Burkert 2003, 343-345. Per
una suggestiva interpretazione del significato di questo mito, legato al rito della
morte e della rinascita della vegetazione e al fascino della seduzione di lontani
mondi orientali fortemente connotati dalla presenza di profumi intensi e aromi
straordinari, si veda Detienne 1975. Sulle modalità di svolgimento delle Adonie,
festa esotica, che la polis tollerava in margine alle cerimonie ufficiali, caratterizzata
da un’impronta decisamente licenziosa per la natura dei suoi partecipanti (amanti,
prostitute e loro avventori), cf. Deubner 1966, 220-222; Detienne, 1975,86-88; Simon
1983, 91; Calarne 2000, 36; Scarpi 2002, XXXVII-XLIII; Budin 2008, 94-103; Giuman
2008,168-169; Neils 2008, 242-265; Reitzammer 2008, 282-333; ulteriore bibliografia
in Mastromarco, in Mastromarco-Totaro 2006, 349 n. 86; in Delneri 2006, 6 n. 8; e
in Olson 2007, 177.
Άδωνις
(Adone)
Dell’Adone -commedia rappresentata nel 388 a. C., nello stesso anno in cui
fu portato in scena il Pluto secondo di Aristofane (cf. Argumentum 3 Chantry;
e si veda Geissler 1969, 75)- non è pervenuto alcun frammento. In base al
titolo sembra tuttavia lecito condividere quanto G. Kaibel argomenta in
merito al contenuto dell’omonima commedia di Platone Comico: «Incertum
poeta Adonidis fabulam in ridiculum verterit an sacra Adonia dudum ab
Atheniensibus recepta perstrinxerit» (apud Kassel-Austin PCG VII, 434; e cf.
anche Pirrotta 2009, 65-70)17.
Che la commedia di Nicofonte si ispirasse alle vicende mitiche di Adone
ovvero fosse in qualche modo legata al rito delle Adonie parrebbe ipotesi
plausibile e peraltro confortata dalla circostanza che numerose pièces intito-
late Adone (verosimilmente incentrate sui miti e i riti del giovane amato da
Afrodite) composero i commediografi attici (cf. Bowie 2000, 327-331): il fr. 3
K.-A. del succitato Adone di Platone Comico fa riferimento a un giovane «bel-
lissimo e meraviglioso» (cf. v. 2: παΐς σοι κάλλιστος μέν εφυ θαυμαστότατός
τε), conteso tra due divinità, che, stando al testimone del frammento (Ath.
17 Sulla complessità dei miti, di origine orientale, relativi ad Adone, splendido giovane
-frutto dell’amore incestuoso tra Mirra (o Smirna) e suo padre, il re Teia- amato
da Afrodite e Persefone (con cui trascorreva rispettivamente due terzi e un terzo
dell’anno) e ucciso da un cinghiale per opera di Artemide (ovvero per volere di
Ares o di Apollo), cf, tra gli altri, Atallah 1966; Servais-Soyez 1981, 222-229 (con
ampia rassegna bibliografica a pp. 222-223); Grimal 1990, 16-17, con repertorio
delle fonti antiche app. 652-653; Giuman 1999, 226-227; Burkert 2003, 343-345. Per
una suggestiva interpretazione del significato di questo mito, legato al rito della
morte e della rinascita della vegetazione e al fascino della seduzione di lontani
mondi orientali fortemente connotati dalla presenza di profumi intensi e aromi
straordinari, si veda Detienne 1975. Sulle modalità di svolgimento delle Adonie,
festa esotica, che la polis tollerava in margine alle cerimonie ufficiali, caratterizzata
da un’impronta decisamente licenziosa per la natura dei suoi partecipanti (amanti,
prostitute e loro avventori), cf. Deubner 1966, 220-222; Detienne, 1975,86-88; Simon
1983, 91; Calarne 2000, 36; Scarpi 2002, XXXVII-XLIII; Budin 2008, 94-103; Giuman
2008,168-169; Neils 2008, 242-265; Reitzammer 2008, 282-333; ulteriore bibliografia
in Mastromarco, in Mastromarco-Totaro 2006, 349 n. 86; in Delneri 2006, 6 n. 8; e
in Olson 2007, 177.