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Hermippos

4.1-3 Bernabé ε'ίματα μέν χροί έστο, τά οί Χάριτές τε καί Ώραι | ποίησαν καί
έβαψαν εν άνθεσιν ειαρινοίσιν | οία φέρουσ’ ώραι, εν τε κρόκω, εν θ’ ύακίνθω.
Il significato di άνθος come “tinta” è attestato anche in Pherecr. fr. 51 K-A;
PI. R. 4.429d; Asclep. fr. 4.2 Sens ζώνιον έξ άνθέων ποικίλον “cintura di tinte
variopinta” (con Sens 2011, ad L). Sulla tintura dei vestiti nel mondo antico
cfr. Ar. Eq. 523, Lys. 51; Ussher 1973, ad Ar. Ec. 215-217.
ύφασμα “tela”, “veste”. A eccezione del passo di Ermippo il termine è
assente in commedia, ma ben attestato in tragedia (xl4).
Ωρών II genitivo è di tipo possessivo, ma anche soggettivo (Poultney
1936, 33-38), “fatto dalle Ore” (recte Kaibel ms. ap. Kassel-Austin 1986, 565):
per dei vestiti fatti dalle Ore cfr. Cypr. fr. 4 Bernabé. Le Ore sono le tre figlie
di Zeus e Ihemis (Hes. Eh. 901-903) presenti anche in occasione della nascita
di divinità (h.Hom. 6.5 con Olson 2012, ad L; Verzina 2015, 32). Le Ore sono
menzionate in commedia in preghiere (Ar. P. 456) o come creatrici di odori
e fragranze (Alex. fr. 263.6 K-A con Arnott 1996, ad l.)·, sono trasmessi tre
titoli omonimi in commedia (Ar. Hdrai-, Gratin. Hdrai-, Anaxil. Hdrai) e uno in
tragedia (Adesp.Tr. Hdrai).
b. λεπτούς... πέπλους Si tratta di una iunctura ben attestata (Od. 7.96-97;
E. Med. 786,1188,1214) che in questo caso si riferisce ai pepli delle Ore, descrit-
ti anche in [Orph.] H. 43.5-6 Ώραι άειθαλέες, περικοκλάδες, ήδυπρόσωποι |
πέπλους ένύμμεναι δροσερούς ανθών πολυθρέπτων “Ore sempre verdi, che
vi muovete in cerchio, d’aspetto soave, | vestite di pepli rugiadosi di tanti fiori
che crescono”.
διαψαίρουσα “(brezza) che attraversa”, cfr. Ar. Av. 1717. Per il signi-
ficato del verbo in relazione a tessuti cfr. anche Hsch. δ 1471 διαψαίρουσι·
διαπνέουσι. καί ψαίρειν λέγομεν τό ίστίον, όταν ελαφρώς διαπνέηται.
άνθέων γέροντας “carichi di fiori”. L’espressione può essere intesa sia
come “pepli pieni di fiori raccolti nelle pieghe del vestito” per essere trasportati
e deposti su un altare (cfr. Cali. Ap. 80-82), sia come “pepli intessuti di fiori”
(cfr. [Orph.] H. 43.6): in assenza del contesto, è impossibile prendere una deci-
sione e non è detto che le ipotesi si escludano a vicenda. Tuttavia, γέρων non
è utilizzato altrove per la descrizione di vestiario e quindi la resa come “pepli
pieni di fiori raccolti nelle pieghe del vestito” è più probabile.

fr. 6 K-A (7 Kock)
schol. PI. Grg. 326a Gufalo (pp. 159-160 Greene)
τό άκκίζεσθαι έκ γυναικός είρήσθαί φασιν Ακ κ ο ΰ ς καλουμένης, ήν ούτως εύήθη
λέγουσιν ώς άπό τοΰ ίστοϋ θοίμάτιον καθελομένην ήμίεργον άμφιέσασθαι, ε’ίς τε τό
 
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