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Hermippos

2-3 λόγους... δεινούς II bersaglio di questa frase sembra essere la
δεινότης λόγου di Pericle, attribuita a Dioniso: cfr. supra, Interpretazione (2).
Questo carattere di Pericle è ripreso in commedia come indice di loquacità
(Gratin, fr. 324 K-A ώ μεγίστη γλώττα τώνΈλληνίδων) ο di primato nell'abili-
tà retorica (Eup. fr. 102.1 K-A κράτιστος ούτος έγένετ’ άνθρώπων λέγειν)
e potenza espressiva (Adesp.Com. 701 K-A). La δεινότης λόγου di Pericle è
espressamente messa in contrasto con l’efficacia delle azioni in Gratin, fr. 326
K-A πάλαι γάρ αυτό | λόγοισι προάγει Περικλεής, έργοισι δ’ ούδέ κινεί. I
discorsi di Pericle al principio della guerra del Peloponneso si basano sull’ar-
roccamento difensivo dentro le mura, sulla fiducia nella forza navale e nei
tributi degli alleati: cfr. Th. 1.143.5, 2.13.2.
3 παρέχη La scelta della diatesi media rispetto all’attivo è meno fre-
quente (cfr. supra, Testo v. 3) e indica coinvolgimento: cfr. Allan 2003, 229.
La grafia -ει/ -η per la terminazione della seconda persona del presente
indicativo medio-passivo è equivalente (Dover 1968, ad Ar. Nu. 296), dato
che non ci sono evidenze epigrafiche sull’uscita della seconda persona del
presente indicativo medio-passivo precedenti all’epoca romana (Threatte 1996,
451-452). Nella prassi editoriale dei testi dei comici post-aristofanei la grafia
-ει deve essere generalizzata per tutti i verbi, stando alla documentazione
papiracea (Arnott 2001b, 40), mentre per Aristofane si osservano oscillazioni
-ει/ -η nei manoscritti più antichi di Aristofane con una prevalenza dell’uscita
-ει (Arnott 2001b, 37). Per i contemporanei di Aristofane come Ermippo con-
verrà mantenere la forma trasmessa: la sostituzione, infatti, di HI con EI per -η
è attestata nelle epigrafi attiche con consistenza solo dopo il 375 a. C. (Threatte
1980, 369) e quindi in questo caso si può mantenere nel testo la forma παρέχη.
Questo discorso esclude le forme βούλει, έσει, δψει e οϊει per cui l’uscita in
-ει è sempre prevalente.
4 ψυχή δε Τέλητος L’idea di “avere l’animo / coraggio di qualcuno / qual-
cosa” è altrove utilizzata in commedia per stabilire associazioni umoristiche o
proverbiali con comportamenti di animali: cfr. Eub. fr. 99 K-A εί μή σύ χηνός
ήπαρ ή ψυχήν έχεις “se tu non hai fegato o animo di oca”; Antiph. fr. 5 K-A ώς
δή σύ τι | ποιείν δυνάμενος όρτυγίου ψυχήν έχων “proprio come se tu | fossi
in grado di fare qualcosa con l’animo di quaglietta” con Konstantakos 2000, 58.
La ψυχή nel doppio senso di “anima” e “coraggio” (Chadwick 1996, 317-319) è
un aspetto di derisione del κωμωδούμενος Pisandro in Ar. Av. 1556-1558 ένθα
καί Πείσανδρος ήλθε | δεόμενος ψυχήν ίδείν ή | ζώντ’ εκείνον προϋλιπε “qui
anche Pisandro venne | chiedendo di vedere l’anima/coraggio che | da vivo
lo aveva abbandonato”.
Τέλητος “di Telete”. Il nome Τέλης è attestato per quattro volte ad Atene
nel VI sec. a. C. (LGPNìl ss.vv. [1-4]) e il dato vale a conferma della forma
 
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