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Φορμοφόροι (Phormophoroi)
(“Facchini”)
Bibliografia Muhl 1881, 73; Zelle 1892, 19; Kaibel (fl901) ms. ap. Kassel-
Austin 1986, 590; Wilamowitz 1912, 474 η. 1; Zieliùski 1931, 95; Geissler 1969,
XIII, 34; Ceccarelli 1996, 149; Storey 201 lb, 306; Zimmermann 2011, 741;
Pellegrino 2012, 148-154.
Titolo Un titolo simile non è attestato in commedia, anche se può essere
confrontato con le forme dei titoli in -φόροι come gli Hylophoroi “Porta legna”
di Aristomene (V-IV sec. a. C.), gli Homoioi è Obeliaphoroi “Pari o portatori di
pane obelias” di Efìppo (IV sec. a. C.), i Kalathéphoroi “Portatori/Portatrici di
canestri” di Eubulo (IV sec. a. C.), i Lampadéphoroi “Portatori di fiaccola” di
Filetero (V-IV sec. a. C.).
La parola φορμοφόρος è un composto di φορμός “cesto” (Arnott 1996, ad
Alex. fr. 311 K-A; Austin-Olson 2004, ad Ar. Ih. 811-813) e φέρω. L’eventuale
allusione del titolo a φόρος nel senso di “tributo” corrisposto alla talassocrazia
ateniese (Ceccarelli 1996, 149) non è determinabile con certezza.
La più antica attestazione del termine ricorre nella forma di [φ]ορμοφόρος
in una kylix spartana della metà del VI sec. a. C. nota come coppa di Arkesilas
(Neumann 1979, 88-89; Jeffrey 1990, 199; Bresson 2000, 85-94; Avisseau-
Broustet 2006, 122, 128-129): la scritta [φ]ορμοφόρος è accostata all’imma-
gine di un uomo piegato dal peso di un sacco che porta sulle spalle; l’am-
bientazione della scena non è chiara, ma si è pensato anche a una nave. Le
uniche altre attestazioni del termine in letteratura si limitano alla figura di
Protagora, che, secondo Epicuro, sarebbe stato facchino (φορμοφόρος) e porta-
legna (ξυλοφόρος) prima di diventare segretario di Democrito: cfr. Epicur.
frr. 101, 102 Arrighetti (= fr. 172 Usener). Il verbo φορμοφορέω è associato a
λαρκοφορέω “porto una cesta di carbone” in D. C. 52.25.7.
Contenuto I φορμοφόροι del titolo indicano quasi certamente il Coro della
commedia: grammaticalmente φορμοφόροι può essere attribuito anche a dei
soggetti femminili ma questa possibilità è da scartare, perché tutte le attesta-
zioni relative al termine sono riferite a soggetti maschili (vd. supra, Titolo).
Forse ci si riferisce a degli scaricatori di merci al porto (Wilamowitz 1912,
474 η. 1 (= 1935, 381 n. 1); Zimmermann 2011, 741) che si occupano dei beni e
delle ricchezze dell’impero di Atene, oppure si tratta di un modo ridicolo per
designare gli alleati di Atene ai tempi della guerra del Peloponneso (Kaibel
ms. ap. Kassel-Austin 1986, 590).
Dal punto di vista contenutistico, i frammenti superstiti più importanti at-
testano la presenza del tema del commercio (Hermipp. frr. 61, 63 K-A) e di una
Φορμοφόροι (Phormophoroi)
(“Facchini”)
Bibliografia Muhl 1881, 73; Zelle 1892, 19; Kaibel (fl901) ms. ap. Kassel-
Austin 1986, 590; Wilamowitz 1912, 474 η. 1; Zieliùski 1931, 95; Geissler 1969,
XIII, 34; Ceccarelli 1996, 149; Storey 201 lb, 306; Zimmermann 2011, 741;
Pellegrino 2012, 148-154.
Titolo Un titolo simile non è attestato in commedia, anche se può essere
confrontato con le forme dei titoli in -φόροι come gli Hylophoroi “Porta legna”
di Aristomene (V-IV sec. a. C.), gli Homoioi è Obeliaphoroi “Pari o portatori di
pane obelias” di Efìppo (IV sec. a. C.), i Kalathéphoroi “Portatori/Portatrici di
canestri” di Eubulo (IV sec. a. C.), i Lampadéphoroi “Portatori di fiaccola” di
Filetero (V-IV sec. a. C.).
La parola φορμοφόρος è un composto di φορμός “cesto” (Arnott 1996, ad
Alex. fr. 311 K-A; Austin-Olson 2004, ad Ar. Ih. 811-813) e φέρω. L’eventuale
allusione del titolo a φόρος nel senso di “tributo” corrisposto alla talassocrazia
ateniese (Ceccarelli 1996, 149) non è determinabile con certezza.
La più antica attestazione del termine ricorre nella forma di [φ]ορμοφόρος
in una kylix spartana della metà del VI sec. a. C. nota come coppa di Arkesilas
(Neumann 1979, 88-89; Jeffrey 1990, 199; Bresson 2000, 85-94; Avisseau-
Broustet 2006, 122, 128-129): la scritta [φ]ορμοφόρος è accostata all’imma-
gine di un uomo piegato dal peso di un sacco che porta sulle spalle; l’am-
bientazione della scena non è chiara, ma si è pensato anche a una nave. Le
uniche altre attestazioni del termine in letteratura si limitano alla figura di
Protagora, che, secondo Epicuro, sarebbe stato facchino (φορμοφόρος) e porta-
legna (ξυλοφόρος) prima di diventare segretario di Democrito: cfr. Epicur.
frr. 101, 102 Arrighetti (= fr. 172 Usener). Il verbo φορμοφορέω è associato a
λαρκοφορέω “porto una cesta di carbone” in D. C. 52.25.7.
Contenuto I φορμοφόροι del titolo indicano quasi certamente il Coro della
commedia: grammaticalmente φορμοφόροι può essere attribuito anche a dei
soggetti femminili ma questa possibilità è da scartare, perché tutte le attesta-
zioni relative al termine sono riferite a soggetti maschili (vd. supra, Titolo).
Forse ci si riferisce a degli scaricatori di merci al porto (Wilamowitz 1912,
474 η. 1 (= 1935, 381 n. 1); Zimmermann 2011, 741) che si occupano dei beni e
delle ricchezze dell’impero di Atene, oppure si tratta di un modo ridicolo per
designare gli alleati di Atene ai tempi della guerra del Peloponneso (Kaibel
ms. ap. Kassel-Austin 1986, 590).
Dal punto di vista contenutistico, i frammenti superstiti più importanti at-
testano la presenza del tema del commercio (Hermipp. frr. 61, 63 K-A) e di una