Incertarum fabularum fragmenta (fr. 93)
337
skopiorountai (fanno la guardia): Ermippo impiega il verbo skopiorein (fare la
guardia) per l’osservazione da un punto di guardia.
Bibliografia Kassel-Austin 1986, 604.
Contesto di citazione La fonte discute del verbo σκοπιωροϋνται attestato
in Ar. V. 361. Il verbo è lemmatizzato anche in Hsch. σ 1097 e in Syn." (Phot,
σ 366; Suid. σ 661).
Testo Kassel-Austin (1986, 604) per questo frammento di Ermippo integrano
il testo dell’attuale edizione degli scoli alle Vespe (Koster 1978, 41) con la lettura
del ms. Neap. II D 49, un apografo del ms. Γ, che restituisce le annotazioni
perdute nel ms. Γ per Ar. V. 1-420: su questo manoscritto cfr. Holwerda 1981,
13-16.
Interpretazione Ermippo utilizza alla diatesi attiva il verbo σκοπιωρεΐσθαι
“fare la guardia”, “fare l’osservatore”, esclusivamente attestato alla diatesi me-
dia altrove. Il verbo denominativo « σκοπιωρός “osservatore”, cfr. πυλωρέω
< πυλωρός) può essere riferito a soldati (Ar. V. 361), cani da caccia (X. Cyn.
9.2; Poli. 5.17, cfr. anche σκοπιωρός in Philostr. Im. 1.28.5) e pescatori che si
trovano su punti di osservazione a bordo di navi (Philostr. Im. 1.12.8, cfr. anche
σκοπιωρός in Philostr. Im. 1.12.9; Alciphr. 1.20.1).
Il fatto che il verbo sia solitamente attribuito a soldati e a uomini in mare
(cfr. Hermipp. frr. 54, 57 K-A) può lasciare ipotizzare che il frammento sia da
attribuire agli Stratiotai/Stratidtid.es di Ermippo, ma ovviamente l’attribuzione
resta del tutto congetturale.
fr. 93 K-A (96 Kock)
Moer. σ 20
σωδάριον Έρμιππος, το ύφ’ ήμών σουδάριον.
sddarion Ermippo, quello che da noi si dice sudario.
Bibliografia Salmasius 1629, 121 ld; Pierson 1759, 348-350; Voss ap. Pierson
1759, 349; Meineke 1839b, 416; van Herwerden 1855, 20-21; Volkmar Schmidt
ap. Kassel-Austin 1986, 604; Hansen 1998, 55 n. 137.
Contesto di citazione II testo è trasmesso come glossa nel lessico atticista
di Meride, databile tra II e il V sec. d. C. sulla base dei rapporti di dipendenza
e filiazione con le altre fonti lessicografiche (Hansen 1998, 60). Questa glossa
337
skopiorountai (fanno la guardia): Ermippo impiega il verbo skopiorein (fare la
guardia) per l’osservazione da un punto di guardia.
Bibliografia Kassel-Austin 1986, 604.
Contesto di citazione La fonte discute del verbo σκοπιωροϋνται attestato
in Ar. V. 361. Il verbo è lemmatizzato anche in Hsch. σ 1097 e in Syn." (Phot,
σ 366; Suid. σ 661).
Testo Kassel-Austin (1986, 604) per questo frammento di Ermippo integrano
il testo dell’attuale edizione degli scoli alle Vespe (Koster 1978, 41) con la lettura
del ms. Neap. II D 49, un apografo del ms. Γ, che restituisce le annotazioni
perdute nel ms. Γ per Ar. V. 1-420: su questo manoscritto cfr. Holwerda 1981,
13-16.
Interpretazione Ermippo utilizza alla diatesi attiva il verbo σκοπιωρεΐσθαι
“fare la guardia”, “fare l’osservatore”, esclusivamente attestato alla diatesi me-
dia altrove. Il verbo denominativo « σκοπιωρός “osservatore”, cfr. πυλωρέω
< πυλωρός) può essere riferito a soldati (Ar. V. 361), cani da caccia (X. Cyn.
9.2; Poli. 5.17, cfr. anche σκοπιωρός in Philostr. Im. 1.28.5) e pescatori che si
trovano su punti di osservazione a bordo di navi (Philostr. Im. 1.12.8, cfr. anche
σκοπιωρός in Philostr. Im. 1.12.9; Alciphr. 1.20.1).
Il fatto che il verbo sia solitamente attribuito a soldati e a uomini in mare
(cfr. Hermipp. frr. 54, 57 K-A) può lasciare ipotizzare che il frammento sia da
attribuire agli Stratiotai/Stratidtid.es di Ermippo, ma ovviamente l’attribuzione
resta del tutto congetturale.
fr. 93 K-A (96 Kock)
Moer. σ 20
σωδάριον Έρμιππος, το ύφ’ ήμών σουδάριον.
sddarion Ermippo, quello che da noi si dice sudario.
Bibliografia Salmasius 1629, 121 ld; Pierson 1759, 348-350; Voss ap. Pierson
1759, 349; Meineke 1839b, 416; van Herwerden 1855, 20-21; Volkmar Schmidt
ap. Kassel-Austin 1986, 604; Hansen 1998, 55 n. 137.
Contesto di citazione II testo è trasmesso come glossa nel lessico atticista
di Meride, databile tra II e il V sec. d. C. sulla base dei rapporti di dipendenza
e filiazione con le altre fonti lessicografiche (Hansen 1998, 60). Questa glossa