Introduzione
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è, ad esempio, attestato nel Mercante di Difilo (fr. 31.25-26 K.-A.: πέρδικα 6’
ή κίχλην γε νή Δί’ ούκ<έτι>/έστιν δι’ υμάς ούδέ πετομένην ίδεΐν)7; il riferi-
mento aH’acquisto di pesciolini in piazza è documentato anche da Posidippo
(fr. 3 K.-A.: έψητόν άγοράζειν τινά); e, infine, l’uva passa (όσταφίς ovvero
άσταφίς) è menzionata nei Facchini di Ermippo (fr. 63.16 K.-A.) tra i prodotti
di importazione, destinati alla vendita nel mercato ateniese8.
d) Il fr. 10.1-5 K.-A. contiene una lista di mestieri, che, come ha osservato
Schmid 1946, 166, dà l’impressione di una vera e propria «Uberschwemmung
mit Hàndlern»: in accumulazione verbale sono menzionati venditori di sardine,
di carbone, di fichi secchi, di pelli, di farina, di cucchiaini, di materiale librario, di
setacci, di frittelle, di semi (μεμβραδοπώλαις, άνθρακοπώλαις, / ίσχαδοπώλαις,
διφθεροπώλαις,/άλφιτοπώλαις, μυστριοπώλαις,/βιβλιοπώλαις, κοσκινοπώ-
λαις, / έγκριδοπώλαις, σπερματοπώλαις); gente comune che viveva dei pro-
venti del proprio lavoro: encheirogastores non del mito, ma della vita quoti-
diana.
4. Mondo alla rovescia. Uno dei passi più interessanti della produzione comica
nicofontea, il fr. 21 K.-A. delle Sirene, è incentrato sulla descrizione di un
favoloso scenario di opulenza che, parodicamente ambientato nell’universo
leggendario dell’odissea (12.39-54,153-200), costituisce, con la sua descrizione
di nevicate e piogge di leccornie, di fiumi traboccanti di brodo di carne, e di
focacce che ordinano di essere mangiate, una suggestiva variazione sul tema
della grande bouffe: del passo nicofonteo rende conto Ateneo in una sezione
dei suoi Deipnosofisti (6.267e-270a) dedicata, appunto, alla rappresentazione
dell’archaios bios: vi sono citati, oltre al passo delle Sirene, altri frammenti
comici -tratti dai Pluti di Gratino (fr. 176 K.-A.), dalle Bestie di Cratete (frr.
16-17 K.-A.), dagli Anfizioni di Teleclide (fr. 1 K.-A.), dai Minatori e dai Persiani
di Ferecrate (frr. 113, 137 K.-A.) e dai Turiopersiani di Metagene (fr. 6 K.-A.)-,
in cui i commediografi propongono la raffigurazione di ricchi mondi alla ro-
vescia collocati in straordinarie, irraggiungibili dimensioni spazio-temporali.
Immagini di fiumi di brodo e di vino che scorrono traboccanti di delizie sono
proposte da Teleclide (fr. 1.4, 8-9 K.-A.), da Ferecrate (fr. 113.3-4 K.-A.; fr.
137.3-5 K.-A.) e da Nicofonte (fr. 21.3 K.-A.), e costituiscono il motivo topico
dell’intero fr. 6 K.-A. dei Turiopersiani di Metagene. Piogge di vino e di minestra
7 Per le liste comiche di cibi acquistabili al mercato e comprendenti questo uccello
cf. Garcia Soler 2001, 259 n. 242.
8 Che l’uva passa fosse un tipico prodotto di importazione è documentato da diverse
fonti (ampia esemplificazione in Garcia Soler 2001, 116-117).
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è, ad esempio, attestato nel Mercante di Difilo (fr. 31.25-26 K.-A.: πέρδικα 6’
ή κίχλην γε νή Δί’ ούκ<έτι>/έστιν δι’ υμάς ούδέ πετομένην ίδεΐν)7; il riferi-
mento aH’acquisto di pesciolini in piazza è documentato anche da Posidippo
(fr. 3 K.-A.: έψητόν άγοράζειν τινά); e, infine, l’uva passa (όσταφίς ovvero
άσταφίς) è menzionata nei Facchini di Ermippo (fr. 63.16 K.-A.) tra i prodotti
di importazione, destinati alla vendita nel mercato ateniese8.
d) Il fr. 10.1-5 K.-A. contiene una lista di mestieri, che, come ha osservato
Schmid 1946, 166, dà l’impressione di una vera e propria «Uberschwemmung
mit Hàndlern»: in accumulazione verbale sono menzionati venditori di sardine,
di carbone, di fichi secchi, di pelli, di farina, di cucchiaini, di materiale librario, di
setacci, di frittelle, di semi (μεμβραδοπώλαις, άνθρακοπώλαις, / ίσχαδοπώλαις,
διφθεροπώλαις,/άλφιτοπώλαις, μυστριοπώλαις,/βιβλιοπώλαις, κοσκινοπώ-
λαις, / έγκριδοπώλαις, σπερματοπώλαις); gente comune che viveva dei pro-
venti del proprio lavoro: encheirogastores non del mito, ma della vita quoti-
diana.
4. Mondo alla rovescia. Uno dei passi più interessanti della produzione comica
nicofontea, il fr. 21 K.-A. delle Sirene, è incentrato sulla descrizione di un
favoloso scenario di opulenza che, parodicamente ambientato nell’universo
leggendario dell’odissea (12.39-54,153-200), costituisce, con la sua descrizione
di nevicate e piogge di leccornie, di fiumi traboccanti di brodo di carne, e di
focacce che ordinano di essere mangiate, una suggestiva variazione sul tema
della grande bouffe: del passo nicofonteo rende conto Ateneo in una sezione
dei suoi Deipnosofisti (6.267e-270a) dedicata, appunto, alla rappresentazione
dell’archaios bios: vi sono citati, oltre al passo delle Sirene, altri frammenti
comici -tratti dai Pluti di Gratino (fr. 176 K.-A.), dalle Bestie di Cratete (frr.
16-17 K.-A.), dagli Anfizioni di Teleclide (fr. 1 K.-A.), dai Minatori e dai Persiani
di Ferecrate (frr. 113, 137 K.-A.) e dai Turiopersiani di Metagene (fr. 6 K.-A.)-,
in cui i commediografi propongono la raffigurazione di ricchi mondi alla ro-
vescia collocati in straordinarie, irraggiungibili dimensioni spazio-temporali.
Immagini di fiumi di brodo e di vino che scorrono traboccanti di delizie sono
proposte da Teleclide (fr. 1.4, 8-9 K.-A.), da Ferecrate (fr. 113.3-4 K.-A.; fr.
137.3-5 K.-A.) e da Nicofonte (fr. 21.3 K.-A.), e costituiscono il motivo topico
dell’intero fr. 6 K.-A. dei Turiopersiani di Metagene. Piogge di vino e di minestra
7 Per le liste comiche di cibi acquistabili al mercato e comprendenti questo uccello
cf. Garcia Soler 2001, 259 n. 242.
8 Che l’uva passa fosse un tipico prodotto di importazione è documentato da diverse
fonti (ampia esemplificazione in Garcia Soler 2001, 116-117).