Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
16

Introduzione

figurano tra i mirabilia rappresentati da Ferecrate nei Persiani (fr. 137.6 K.-A.)
e da Nicofonte nelle Sirene (fr. 21.2 K.-A.). Cibi che si contendono il palato dei
buongustai o che esigono espressamente di essere divorati dai commensali
sono descritti negli Anfizioni di Teleclide (fr. 1.4-5, 12-3 K.-A.) e nei Minatori
di Ferecrate (fr. 113.23-4 K.-A.). Focacce che ordinano di essere mangiate e
intingoli a base di carne che volano in bocca o ai piedi di festosi banchettanti
fanno altresì parte delle meraviglie dei “paesi di Cuccagna” vagheggiati da
Nicofonte (fr. 21.4 K.-A.) e da Metagene (fr. 6.9-11 K.-A.). Altre immagini di
bocconcini che scendono densi e veloci nella gola di compiaciuti ghiottoni
ricorrono negli Anfizioni di Teleclide (fr. 1.10 K.-A.) e nei Minatori di Ferecrate
(fr. 113.6-7 K.-A.). Nelle Bestie di Cratete (fr. 16.9-10 K.-A.) e negli Anfizioni di
Teleclide (fr. 1.6-7 K.-A.) i pesci si cucinano da soli e si dispongono ordinata-
mente sulle mense, mentre nei Pluti di Gratino (fr. 176.2 K.-A.) e negli Anfizioni
di Teleclide (fr. 1.14 K.-A.) fungono da dadi e bussolotti pezzi di pane e ritagli
di vulva porcina. Miracolosi automatismi di stoviglie e di vivande rendono,
infine, superflua non solo la presenza degli schiavi (cf. Cratete, fr. 16.1-2 K.-A.),
ma anche l’utilità medesima del lavoro (cf. Ferecrate, fr. 137.1-2 K.-A.)9.
Il significato di queste descrizioni è stato al centro di un rinnovato inte-
resse da parte degli studiosi. In anni recenti, sul fondamento della celebre
teoria bachtiniana della ‘carnevalizzazione della letteratura’, studiosi di di-
verse ‘scuole’ hanno proposto una nuova, interessante lettura dell’archaia:
il sentimento carnevalesco del mondo -che si esprime nel momentaneo e
festoso ribaltamento delle norme che regolano il vivere sociale e si configura
come allegra e burlesca evasione dalla realtà quotidiana- avrebbe trovato
nella commedia attica antica (erede degli antichi komoi e rappresentante di
quella “escrologia folcloristica” propria delle feste dionisiache cui era peraltro
istituzionalmente legata) la sua espressione letteraria più vivace e completa:
spinto dal bisogno di esorcizzare, sia pure momentaneamente, i timori e le
incertezze della vita dei suoi tempi, il commediografo dell’archaia, conforme
allo statuto antropologico del Carnevale, che ha radici profonde nella cultura
di vari popoli e di diverse civiltà, si sarebbe compiaciuto di proporre una
nuova, effìmera condizione, rappresentando mondi alla rovescia caratterizzati

9 Sul motivo del paese di Cuccagna nei frammenti della commedia attica antica rinvio
a quanto ho scritto in Pellegrino 2000; sull’argomento cf. ora anche Lens Tuero-
Campos Daroca 2000, 80-91; Melerò Bellido 2000, 374-381; Ruffell 2000, 473-506;
Wilkins 2000, 110-130; Farioli 2001; Reinders 2001, 15-27; Hansen 2002, 378-392;
Olson 2007, 99-105.
 
Annotationen
© Heidelberger Akademie der Wissenschaften