Introduzione
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da grande bouffe, licenza sessuale e sovvertimento delle costituite gerarchie
(politiche, economiche, sociali, religiose)10.
Di questa trasgressione ‘carnevalesca’ il passo nicofonteo, fornisce, con il
suo sogno di opulenza gastronomica, un esempio illuminante, e non è dun-
que improbabile che esso fosse destinato a tradire, nella forza liberatoria del
riso, tutto il suo vivace carattere di parodica, ‘carnevalesca’ fuga dalla realtà:
«Nell’ilarità, -ha osservato Zimmermann 1991, 73- il pubblico supera [...] la
paura di fronte a problemi esistenziali, al futuro incerto [...], alle preoccupa-
zioni materiali e cosi via. Il pubblico trionfa [...] su ogni genere di paura e di
orrore e ha ragione di ogni difficoltà reale».
5. Cronologia. L’assenza di riferimenti a eventi storici e a komodoumenoi legati
alla vita della polis nonché di allusioni a opere letterarie di sicura datazione
non consente di riconoscere indizi interni utili a stabilire la cronologia del-
le commedie nicofontee; databile con certezza è il solo Adone che, stando
aWArgumentum 3 Chantry del Pluto secondo di Aristofane, fu coagonale con
l’ultimo dramma aristofaneo conservato per intero, e fu dunque rappresentato
nel 388 a. C.
6. Drammaturgia. I frammenti nicofontei non presentano elementi interessanti
ai fini drammaturgici. Allo stato attuale delle nostre conoscenze risulta di
particolare rilievo soltanto una testimonianza di Ateneo (6.270a), che pone
peraltro problemi esegetici di non facile soluzione11: l’erudito di Naucrati
dichiara di sapere che le Sirene, al pari dei Turiopersiani di Metagene, non
furono rappresentate (οίδα δέ ότι καί οί Θουριοπέρσαι καί το του Νικοφώντος
δράμα άδίδακτά έστι).
Mensching ha supposto che la commedia fosse uno di quei Buchdramen
la cui diffusione libraria sarebbe avvenuta già negli ultimi anni del quinto
secolo12. Taplin ha, di contro, escluso la possibilità che, per i testi teatrali di
10 Dell’importante ruolo che la teoria bachtiniana svolge nelle più recenti discussioni
tra studiosi di antichistica rendono conto (dopo i fondamentali lavori di Carrière
1979 e di Ròsler-Zimmermann 1991) von Mòllendorff 1995; Farioli 2001, 7-15;
Schmitz 2002, 83-90; e Platter 2007, 1-41. Un istruttivo quadro d’insieme del
fenomeno del Carnevale dai tempi della Grecia antica ai nostri giorni è delineato
nei contributi raccolti da Sisto-Totaro 2010 (in cui, per l’interesse in merito ai motivi
fondanti del ‘Carnevale’ nell’antica Grecia, si segnala Zimmermann 2010, 12-21).
11 Di questo argomento ho da ultimo discusso in Pellegrino 2000, 133-134 η. 1.
12 «Die Thuriopersai des Metagenes [...] und die Sirenen Nikophons [...] wurden
nachweislich in Athen nicht aufgefuhrt, und an auswàrtige Auffuhrungen
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da grande bouffe, licenza sessuale e sovvertimento delle costituite gerarchie
(politiche, economiche, sociali, religiose)10.
Di questa trasgressione ‘carnevalesca’ il passo nicofonteo, fornisce, con il
suo sogno di opulenza gastronomica, un esempio illuminante, e non è dun-
que improbabile che esso fosse destinato a tradire, nella forza liberatoria del
riso, tutto il suo vivace carattere di parodica, ‘carnevalesca’ fuga dalla realtà:
«Nell’ilarità, -ha osservato Zimmermann 1991, 73- il pubblico supera [...] la
paura di fronte a problemi esistenziali, al futuro incerto [...], alle preoccupa-
zioni materiali e cosi via. Il pubblico trionfa [...] su ogni genere di paura e di
orrore e ha ragione di ogni difficoltà reale».
5. Cronologia. L’assenza di riferimenti a eventi storici e a komodoumenoi legati
alla vita della polis nonché di allusioni a opere letterarie di sicura datazione
non consente di riconoscere indizi interni utili a stabilire la cronologia del-
le commedie nicofontee; databile con certezza è il solo Adone che, stando
aWArgumentum 3 Chantry del Pluto secondo di Aristofane, fu coagonale con
l’ultimo dramma aristofaneo conservato per intero, e fu dunque rappresentato
nel 388 a. C.
6. Drammaturgia. I frammenti nicofontei non presentano elementi interessanti
ai fini drammaturgici. Allo stato attuale delle nostre conoscenze risulta di
particolare rilievo soltanto una testimonianza di Ateneo (6.270a), che pone
peraltro problemi esegetici di non facile soluzione11: l’erudito di Naucrati
dichiara di sapere che le Sirene, al pari dei Turiopersiani di Metagene, non
furono rappresentate (οίδα δέ ότι καί οί Θουριοπέρσαι καί το του Νικοφώντος
δράμα άδίδακτά έστι).
Mensching ha supposto che la commedia fosse uno di quei Buchdramen
la cui diffusione libraria sarebbe avvenuta già negli ultimi anni del quinto
secolo12. Taplin ha, di contro, escluso la possibilità che, per i testi teatrali di
10 Dell’importante ruolo che la teoria bachtiniana svolge nelle più recenti discussioni
tra studiosi di antichistica rendono conto (dopo i fondamentali lavori di Carrière
1979 e di Ròsler-Zimmermann 1991) von Mòllendorff 1995; Farioli 2001, 7-15;
Schmitz 2002, 83-90; e Platter 2007, 1-41. Un istruttivo quadro d’insieme del
fenomeno del Carnevale dai tempi della Grecia antica ai nostri giorni è delineato
nei contributi raccolti da Sisto-Totaro 2010 (in cui, per l’interesse in merito ai motivi
fondanti del ‘Carnevale’ nell’antica Grecia, si segnala Zimmermann 2010, 12-21).
11 Di questo argomento ho da ultimo discusso in Pellegrino 2000, 133-134 η. 1.
12 «Die Thuriopersai des Metagenes [...] und die Sirenen Nikophons [...] wurden
nachweislich in Athen nicht aufgefuhrt, und an auswàrtige Auffuhrungen