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Έγχειρογάστορες (Ventribraccia)

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σπερματοπώλαις: Venditori di semi, che in campo alimentare designavano
non solo cereali, ma anche legumi (cf. ThGL Vili, 579e-580a, s.v. σπέρμα)45.
È anche possibile, come suggerisce Olson 2007, 359-360, che qui Nicofonte si
riferisse a venditori di semi di diverse piante erbacee (quali, ad. es., sesamo, pa-
pavero, senape, cumino) che trovavano ampia applicazione in campo culinario.

fr. 11 (20 K.)
VAntiatticista (p. 89.28 Bekker) attribuisce ai Cheirogastores il nesso, riporta-
to in caso accusativo, δευτέριον οίνον («vino di seconda qualità»): il vino è
altrove noto con il termine δευτερίας (cf. Poli. 1,248; 6.17; Hsch. δ 743 Latte);
Meineke (FCG II.2, 853) propose pertanto la correzione δευτερίαν, che, però,
Kassel-Austin (PCG VII, 68) non hanno ritenuto necessaria sul fondamento
della testimonianza di Fozio (δ 225 Theodoridis): δευτέριον τον δευτερίαν ύφ’
ήμών καλούμενον οίνον. Si trattava di un tipo di vino, di scarso valore (cf. Plin.
NH 14.86; Hsch. δ 743 Latte), derivato dalla seconda pigiatura dell’uva, da un
grappolo secco e pressato con forza (cf. già van Leeuwen 1905, 89; e, più di
recente, Garcia Soler 2001, 286; Longo 2003, 200). Sulle diverse varietà di vino
in uso presso i Greci si vedano, ad es., Brock-Wirtjes 2000, 455-465; Wilkins
2000, 214-216; Garcia Soler 2001, 296-310; Dalby 2003, 350-360; Auberger 2010,
46-56.

fr. 12 (21 K.)
In Lex.Bachm. p. 155.27-29 (= Σ1’ a 2285 Cunningham) si dà conto della duplice
grafia di άσταφίδα e όσταφίδα («uva passa») e si rileva che quest’ultima
forma è attestata nella commedia nicofontea. E tuttavia già Ateneo (3.105b)
attesta che gli Attici pronunciano astakós con la o (ostakós), come anche
ostaphides (τον δ’ αστακόν οί Αττικοί διά του ο όστακόν λέγουσι, καθάπερ
καί όσταφίδας). L’uva passa era un alimento tipico della dieta dei Greci e
dei Romani (cf, ad es., Amouretti 1996, 44; Garcia Soler 2001, 116-117; Dalby
2003, 163-164); i medici le attribuivano proprietà terapeutiche (cf. Rodriguez

45 In merito al ruolo dei cereali nell’alimentazione dei popoli del Mediterraneo cf.,
ad esempio, Amouretti 1986; Longo-Scarpi 1995; suU’importanza delle leguminose
nella dieta dei Greci rinvio a Neri 1998, 121-134; e a Auberger 2010, 121-127.
 
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