Πανδώρα (Pandora)
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tissimo motivo letterario di consolidata tradizione (per cui cf. soprattutto Kost
1971, 126-132; Cairns 1998, 171-175; Parisinou 2000, 24-28; e sulla lucerna/
torcia nella commedia cf. Lorenzoni 2000, 155-165), diventa «impedimento al
compiersi della trasgressione amorosa» (Paduano 1994, 15); ma per l’oscurità
notturna, complice di rapporti amorosi anche illeciti, adulterini e furtivi, cf.
ora Esposito 2005, 114-115 e la bibliografia ivi citata.
fr. 16 (9 K.)
V Antiatticista (p. 89.14-15 Bekker) attesta che il nesso δεύτερον αύτόν -αύτόν
è congettura di H. Jacoby (apud Meineke FCG V.l, 56), da preferire, anche
secondo gli ultimi editori, al tràdito αντί τού (cf. Kassel-Austin PCG VII, 69;
Storey 2011, II, 404)- è usato come sinonimo di μεθ’ ετέρου («con un altro»)
nella Pandora di Nicofonte; con la medesima accezione, nelle Storie di Erodoto
(4.113.3), ricorre il nesso δευτέρην αυτήν («con un’altra»).
fr. 17 (8 K.)
Secondo V Antiatticista (p. 115.24-25 Bekker) nella Pandora di Nicofonte il nesso
φίλημα δούναι («dare un bacio») è sinonimo di καταφιλήσαι (e simile è, in
merito al fr. 4 K.-A. di Aristonimo, la glossa dell’Antiatticista, p. 81.26 Bekker:
άπόδειξιν δούναι- αντί τού άποδείξασθαι). Il sostantivo φίλημα, frequente
presso i tragici (cf. A. fr. 135.2 Radt; S. fr. 537.1 Radt2; E. Andr. 416, IA 679,1238,
Supp. 1153)51, ricorre anche presso i comici (cf. Pl.Com. fr. 46.5 K.-A.; Eub. fr.
2.4 K.-A.), dove è il premio concordato in «giochi di società» (cf. Komornicka
1981, 65; e vd. anche Campagner 2002, 117-118; Carbone 2005, 195-198; Piitz
2007, 184, 208-209; Pirrotta 2009, 129). Non è invece attestato in Aristofane,
che preferisce immagini metaforiche -come, ad esempio, περιπεταστόν (Ac/z.
1201), έπιμανδαλωτόν (Ac/z. 1201), μανδαλωτόν (Th. 132): vd. Taillardat 1965,
104; Prato 2001,177-178; Olson 2002, 359-360; Austin-Olson 2004, 98; Totaro, in
Mastromarco-Totaro 2006, 451 n. 21-, probabilmente al fine di «specify certain
kinds of kisses appropriate for prostitutes and other figures of lasciviousness,
and thus more likely to raise a laugh than any ordinary kiss» (Henderson
1991, 182).
51 Si noti che i versi àell’Ifigenia in Aulide (w. 679,1238) condividono con il frammento
nicofonteo anche l’occorrenza del verbo δίδωμι.
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tissimo motivo letterario di consolidata tradizione (per cui cf. soprattutto Kost
1971, 126-132; Cairns 1998, 171-175; Parisinou 2000, 24-28; e sulla lucerna/
torcia nella commedia cf. Lorenzoni 2000, 155-165), diventa «impedimento al
compiersi della trasgressione amorosa» (Paduano 1994, 15); ma per l’oscurità
notturna, complice di rapporti amorosi anche illeciti, adulterini e furtivi, cf.
ora Esposito 2005, 114-115 e la bibliografia ivi citata.
fr. 16 (9 K.)
V Antiatticista (p. 89.14-15 Bekker) attesta che il nesso δεύτερον αύτόν -αύτόν
è congettura di H. Jacoby (apud Meineke FCG V.l, 56), da preferire, anche
secondo gli ultimi editori, al tràdito αντί τού (cf. Kassel-Austin PCG VII, 69;
Storey 2011, II, 404)- è usato come sinonimo di μεθ’ ετέρου («con un altro»)
nella Pandora di Nicofonte; con la medesima accezione, nelle Storie di Erodoto
(4.113.3), ricorre il nesso δευτέρην αυτήν («con un’altra»).
fr. 17 (8 K.)
Secondo V Antiatticista (p. 115.24-25 Bekker) nella Pandora di Nicofonte il nesso
φίλημα δούναι («dare un bacio») è sinonimo di καταφιλήσαι (e simile è, in
merito al fr. 4 K.-A. di Aristonimo, la glossa dell’Antiatticista, p. 81.26 Bekker:
άπόδειξιν δούναι- αντί τού άποδείξασθαι). Il sostantivo φίλημα, frequente
presso i tragici (cf. A. fr. 135.2 Radt; S. fr. 537.1 Radt2; E. Andr. 416, IA 679,1238,
Supp. 1153)51, ricorre anche presso i comici (cf. Pl.Com. fr. 46.5 K.-A.; Eub. fr.
2.4 K.-A.), dove è il premio concordato in «giochi di società» (cf. Komornicka
1981, 65; e vd. anche Campagner 2002, 117-118; Carbone 2005, 195-198; Piitz
2007, 184, 208-209; Pirrotta 2009, 129). Non è invece attestato in Aristofane,
che preferisce immagini metaforiche -come, ad esempio, περιπεταστόν (Ac/z.
1201), έπιμανδαλωτόν (Ac/z. 1201), μανδαλωτόν (Th. 132): vd. Taillardat 1965,
104; Prato 2001,177-178; Olson 2002, 359-360; Austin-Olson 2004, 98; Totaro, in
Mastromarco-Totaro 2006, 451 n. 21-, probabilmente al fine di «specify certain
kinds of kisses appropriate for prostitutes and other figures of lasciviousness,
and thus more likely to raise a laugh than any ordinary kiss» (Henderson
1991, 182).
51 Si noti che i versi àell’Ifigenia in Aulide (w. 679,1238) condividono con il frammento
nicofonteo anche l’occorrenza del verbo δίδωμι.