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Σειρήνες (Sirene)

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άξιους τ[ρι]ών χα[λκώ]ν equivale a «keine drei Heller wert» (Gerhard 1909,
136). Cionondimeno, ove si ammetta che il frammento nicofonteo contenga
un’allusione ai sicofanti (vd. suprd), che svolgevano, di fatto, il ruolo di pubblici
accusatori al cospetto delle giurie popolari (cf. Hansen 2003, 288-290), non
mi sembra inverosimile che l’espressione ούκ άξιος τριωβόλου possa sprez-
zantemente alludere a quella famigerata categoria ‘professionale’ indegna
persino della paga giornaliera dei dicasti che fu elevata da Cleone appunto a
tre oboli (cf. schol. [vet] Ar. V 88a; [vet Tr] Ar. V. 300b Koster)60. Che le forme
di guadagno dei sicofanti fossero molteplici, ma in nessun caso equiparabili
a uno ‘stipendio fisso’ ha argomentato Harvey 1990, 110-112, 114-116; e sulla
circostanza che sovente i sicofanti traessero più lauti profitti dalle loro crimi-
nose attività minatorie ed estorsive cf. Krause 2006, 20.
v. 4 έμεϊν ποιεί χολήν: έμεϊν χολήν, εμετός χολής, al pari di μελαγχολία,
μελαγχολικός, μελαγχολάν (termini tecnici relativi alla sofferenza di bile nera,
sul cui significato cf. Belardinelli 1994, 246-247; Ingrosso 2010, 308-310), sono
espressioni mutuate dalla terminologia medica (per cui cf, ex. gr., Hp., Acut.
19, voi. II, 496 Littré; Morb. 2.40, voi. VII, 56-58 Littré; e si vedano almeno
Rodriguez Alfageme 1981, 178-185, 514 n. 7; Grani 2000, 19-36; Muller 2000,
63-81; Toohey 2004, 27-42) e comunemente riferite alla nausea dovuta all’as-
sunzione di sostanze nocive (cf. Headlam 1922, 150): Plutarco, ad esempio,
nella Vita di Antonio (45.11), attesta che i soldati romani, dopo aver ingerito
una particolare varietà di erba, χολήν έμοϋντες εθνηισκον. Lo stesso Plutarco
usa metaforicamente χολήν έμεϊν per esprimere il disgusto dovuto all’ascolto
di un certo tipo di musica (Mor. 711c = Quaest. conv. 7.8): su questa immagine
cf. Garcia Lopez 1999, 245; per la valenza metaforica della voce χολή, usata in
commedia come sinonimo di “collera” e di “mania”, cf. Taillardat 1965,193-194,
269; Lopez Eire 1996, 153-154; Harris 2001, 341 e n. 10.

60 Sulla retribuzione dei giurati popolari, che, abrogata in occasione della svolta
oligarchica del 411 (cf. Ih. 8.67.3; Arist. Ath. 29.5), fu reintrodotta con la
successiva restaurazione democratica del 403 e rimase vigente almeno sino ai
tempi di Aristotele (cf. Ath. 62.2, 68.2), si veda Montana 1996, 163-173 (con ampia
documentazione bibliografica).
 
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