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Phrynichos

pp. 75-76]). A detta della critica più recente, un possibile (per quanto stilizzato)
ritratto del poeta comico sarebbe conservato in un cratere a campana a figure
rosse databile al 425 a.C. (vd., infra, adP *15).
Lo scolio vetus ad Ar. Ra. 13 (= T 9b) attesta il nome del padre, Εύνομίδης
(LGPN II, s.v. [1], p. 178; PAA 440195). Per quanto il nome rappresenti un
unicum in Attica nel quinto secolo,3 non v’è alcuna ragione di dubitare della
notizia: l’antico scoliaste cita infatti Didimo di Alessandria come fonte au-
torevole delle informazioni da lui raccolte ed è generalmente accettato dagli
studiosi che anche la testimonianza sul patronimico debba essere ricondotta
all’erudito alessandrino. Sulla possibilità che tale nome (riconducibile etimo-
logicamente al sostantivo ευνομία, “buon ordine”, “buona legislazione” e, con
riferimento precipuo - per quanto non esclusivo - a Sparta, “buon governo”)
tradisca una vicinanza della famiglia di Frinico ad ambienti filospartani, se
non specificamente ‘cimoniani’, si rimanda alle osservazioni di Harvey (2000,
pp. 95-97).4
L’omonimia con il tragediografo e con il grammatico atticista vissuto nel II
secolo d. C. ha reso diffìcile l’attribuzione di alcuni brevi frammenti anepigrafi,
frr. 87-93, la cui paternità è ancora oggi materia di discussione: vd., infra, ad
Dubia.

3 Tre individui con questo nome sono noti invece tra i secoli IV e III a. C.: cfr. PAA
440185, 440190, 440200. Alcuni esegeti (cfr., per es., Bode 1840, p. 211) hanno sup-
posto un’origine straniera per il personaggio (ovvero per la famiglia di Frinico);
fuori dall’Attica, il nome è attestato ad Amorgo (cfr. LGPN1, s. vv. Εύνομίδης [1-6],
p. 181), a Deio (cfr. LGPN1, s. v. Εύνομίδης [7], p. 181), nell’area euboica (cfr. LGPN1,
s. vv. Εύνομίδης [8-11], p. 181), in Acaia (?) (cfr. LGPN ΪΙ1Α, s.v. Εύνομίδας [1],
p. 171), in Beozia (cfr. LGP7VIIIB, s.vv. Εύνομίδας [1-4], p. 161), nella Locride (cfr.
LGPNIUB, s. v. Εύνομίδας [5], p. 161) e in Tessaglia (cfr. LGPNllTB, s. v. Εύνομίδας
[6], p. 161).
4 Sulla lacedaemoniophilia di Cimone cfr., e.g., Plut. Cim. 10. 8, 15. 4, 16. 3, 9, 17. 3,
Per. 10. 1; vd. inoltre Piccirilli 1984; sulla possibilità che molti dei commediografi
di quinto secolo (e, fra questi, soprattutto Aristofane) siano stati dei ‘cimoniani’ vd.
de Ste-Croix 1972, pp. 355-371. Che il nome Εύνομίδης andasse invece ricollegato
al concetto di “armonia” (εύ + νόμος, nel senso di “canto”, “melodia”: cfr. LSJ, s. v.
[ILI], p. 1180) ha sostenuto, con argomenti in verità poco convincenti, Aurenche
(1974, p. 75 n. 6).
 
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