Testimonia (T. 11)
45
T 11 (= test. 10 Κ.-Α.; test, xiv Storey)
‘Mar.Victorin.’ (Apthon.) Art.gramm. II. 6 (= GrL VI, p. 87.20-22) [AB; ς]
heptametrum catalecticum choriambicum purum, quod Phrynichum comicum,
auctorem eius artis, tradidisse et sui nominis appellatione signasse dicunt
(si può ricordare) l’eptametro coriambico catalettico puro, che - dico-
no - Frinico il poeta comico, l’ideatore di tale metro, trasmise (agli altri
poeti?) e indicò dandogli il proprio nome
[— — — — ___ ___ __Λ]
Bibliografia Wilamowitz 1921, p. 324 n. 2; Koster 1936, p. 207; Kassel/Austin
PCG VII, p. 394; Harvey 2000, p. 112; Storey FOCIII, pp. 46-47
Contesto Nel sesto capitolo del II libro dell’Ars grammatica di Caio Mario
Vittorino (IV d. C.), in merito alla discussione sul metro coriambico, si attesta
che il poeta comico Frinico fu auctor dell’eptametro coriambico catalettico
puro (= non soluto) e che il suo nome fu associato a quel metro.44
Interpretazione Non si registrano ulteriori occorrenze di tale schema me-
trico nei frammenti di Frinico; né, d’altra parte, sono documentati esempi
in letteratura, tanto che Koster (1936, p. 207, 1966 , p. 255) ha giudicato con
sospetto la notizia circa l’esistenza di un verso così lungo formato da sette
coriambi (di cui uno finale catalettico45): «mais il n’est pas probable qu’une
agglomération aussi considérable ait jamais compté pour un seul vers»; a
giudizio di Koster il suddetto eptametro si comporrebbe in realtà di cola più
brevi (dimetri, trimetri).
44 La notizia è desunta dal metricologo Elio Festo Aftonio (III-IV d. C.), il cui trattato
De metris (in quattro libri) fu poi alla base dell’opera di Mario Vittorino. Sulla figura
di Aftonio vd. Goetz 1894; su Mario Vittorino vd. Wessner 1930; Roberts / Rupke
1999.
45 II verso coriambico più lungo noto è l’esametro catalettico che fu ideato, a quanto
sembra, dal poeta ellenistico Filico di Corcira (SH 677).
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T 11 (= test. 10 Κ.-Α.; test, xiv Storey)
‘Mar.Victorin.’ (Apthon.) Art.gramm. II. 6 (= GrL VI, p. 87.20-22) [AB; ς]
heptametrum catalecticum choriambicum purum, quod Phrynichum comicum,
auctorem eius artis, tradidisse et sui nominis appellatione signasse dicunt
(si può ricordare) l’eptametro coriambico catalettico puro, che - dico-
no - Frinico il poeta comico, l’ideatore di tale metro, trasmise (agli altri
poeti?) e indicò dandogli il proprio nome
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Bibliografia Wilamowitz 1921, p. 324 n. 2; Koster 1936, p. 207; Kassel/Austin
PCG VII, p. 394; Harvey 2000, p. 112; Storey FOCIII, pp. 46-47
Contesto Nel sesto capitolo del II libro dell’Ars grammatica di Caio Mario
Vittorino (IV d. C.), in merito alla discussione sul metro coriambico, si attesta
che il poeta comico Frinico fu auctor dell’eptametro coriambico catalettico
puro (= non soluto) e che il suo nome fu associato a quel metro.44
Interpretazione Non si registrano ulteriori occorrenze di tale schema me-
trico nei frammenti di Frinico; né, d’altra parte, sono documentati esempi
in letteratura, tanto che Koster (1936, p. 207, 1966 , p. 255) ha giudicato con
sospetto la notizia circa l’esistenza di un verso così lungo formato da sette
coriambi (di cui uno finale catalettico45): «mais il n’est pas probable qu’une
agglomération aussi considérable ait jamais compté pour un seul vers»; a
giudizio di Koster il suddetto eptametro si comporrebbe in realtà di cola più
brevi (dimetri, trimetri).
44 La notizia è desunta dal metricologo Elio Festo Aftonio (III-IV d. C.), il cui trattato
De metris (in quattro libri) fu poi alla base dell’opera di Mario Vittorino. Sulla figura
di Aftonio vd. Goetz 1894; su Mario Vittorino vd. Wessner 1930; Roberts / Rupke
1999.
45 II verso coriambico più lungo noto è l’esametro catalettico che fu ideato, a quanto
sembra, dal poeta ellenistico Filico di Corcira (SH 677).