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Phrynichos

attesta che l’epiteto σαλάκων (per cui cfr., e.g., Arist. Rh. 1391a.3, EE 1221a.35,
MM 1192b.2) serviva a designare ó πτωχός άλαζών.

fr. 5 (5 K.)

Poli. VII. 103 [FS, A]
άπό δ’ άργύρου άργυροκόπος,ώς Φρύνιχος έν Εφιάλτη (ίφ- Α)
e da àrgyros (= “argento”, “moneta”, “denaro”) (deriva) argyrokópos (= “battinzec-
ca”), come (dice) Frinico neWEphialtés
Bibliografìa Meineke FCG II.1, p. 582 [Έφ. fr. v]; Meineke Ed.min., p. 229
[Έφ. fr. v]; Bothe PCGF, p. 210 [Έφ. fr. 5]; Kock CAF1, p. 371; Edmonds FACI,
pp. 454-455 [fr. 5]; Kassel/Austin PCG VII, p. 397; Storey FOCHI, p. 53 [fr. 5]
Contesto della citazione Nel fornire un elenco di derivati del sostan-
tivo άργυρος, il grammatico Polluce (VII. 103) documenta l’occorrenza,
nell’Ephialtès di Frinico, del composto nominale άργυροκόπος.
Interpretazione L’esiguità del citatum e l’assenza di un contesto non per-
mettono di chiarire se, nel suo dramma, Frinico menzionasse nominalmente
un άργυροκόπος dell’Atene contemporanea ovvero se si trattasse invece di
un riferimento generico ed eventualmente estemporaneo fatto nel corso della
commedia.
άργυροκόπος II vocabolo non è attestato in letteratura prima di Frinico.
Si tratta di un composto formato sulla base del sostantivo άργυρος (“argento” e,
lato sensu, “moneta”) e del nomen agentis -κόπος (da κόπτω, “battere”, “colpire”
e, con valore traslato, “forgiare”, “coniare”, in riferimento alle monete): cfr.
Chantraine DELG, s. v. κόπτω, p. 564. È un termine proprio della Volkssprache
(cfr. Schmid 1946, p. 141 n. 2) e designa il “coniatore di monete” (cfr. LSJ, s.v.
[I], p. 236: «coiner»·, Fraenkel 1912, p. 53: «Miinzpràger»), vale a dire quella
figura professionale che, producendo materialmente denaro - allora come
adesso, l’elemento fondante dell’economia ateniese (e non solo) - e, forse,
amministrandone il traffico in qualità di banchiere, era più che familiare alla
collettività cittadina (cfr. Ehrenberg 1951, p. 219 [= 1957, p. 312]). Può altresì
valere come sinonimo di “argentiere” (cfr. LSJ, s.v. [II], p. 236: «silversmith»}·.
tale significato sembra tuttavia confinato a una fase linguistica più tarda,
perlomeno stando alle testimonianze letterarie: cfr., e.g., Plut. De vitando aere
alieno, 830e; Lxx Jd. 17. 4; Act.Apost. 19. 24. Oltre al sostantivo, è attestato il
nomen loci άργυροκοπεϊον (cfr., e.g., And. fr. 5 Dalmeyda; Aeschin.Socr. 39;
 
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