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Κρόνος (fr. 11)

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fr. 11 (11 K.)
ψκείνη μεμνήσθω με ξύλον ύποτεταγόςΊ"
με HLMO: μεν A || locus valde corruptus, vd., infra, ad Testo
t quella si ricordi (?)... un (pezzo di) legno messo sotto (?)t
Erot. υ 18 [A, HLMO]
ύποτεΐναι· ύποθεΐναι. καί ύποτεταμένον (-γμένον codd.: corr. Estienne 1564, p. 50)
τό υποκείμενον ξύλον, τό οΐον βάθρον, ώς καί Φρύνιχος έν Κρόνω φησί· “κείνη —
ύποτεταγός”
hypoteìnai: “mettere sotto” (frypothemai). E hypotetaménon (è detto del) pezzo di legno
messo sotto (l’arto lussato?), a mo’ di supporto, come dice anche Frinico nel Kronos:...
Metro Trimetro giambico (?).
t-„„„ —t
Bibliografia Meineke FCG ILI, pp. 583-584 [Kpóv. fr. ii]; Meineke Ed.min.,
p. 229 [Kpóv. fr. ii]; Bothe PCGF, p. 211 [Kpóv. fr. 2]; Kock CAP I, p. 373;
Edmonds FAC I, pp. 456-457 [fr. 11]; Kassel/ Austin PCG VII, p. 400; Storey
FOCIII, pp. 54-55 [fr. 11]
Contesto della citazione II verso è conservato nell’Epitome della Των παρ’
Ίπποκράτει λέξεων συναγωγή del grammatico Erotiano (I d. C.), aU’interno
della glossa relativa a ύποτεΐναι (infinito aoristo attivo di ύποτείνω, “stendere
sotto”, “mettere sotto”; cfr. LSJ, s. v. [La], p. 1897: «stretch under», «put under»),
apparentemente - così, almeno, sembra evincersi dedY interpretamentum - per
documentare l’impiego, nel Kronos di Frinico, della forma participiale ύποτε-
ταμένον (participio perfetto medio-passivo neutro di ύποτείνω).
Testo Definito come «locus desperatus» da Blaydes (Adv. II, p. 52), il fram-
mento si presenta gravemente corrotto nella sua forma tràdita. Guasti testuali
che vanno forse imputati al processo di epitomazione che interessò l’opera
lessicografica di Erotiano. Nel corso degli studi, molteplici sono stati i tentativi
di sanare il passo, anche attraverso operazioni di vera e propria riscrittura del
verso: sulla base del confronto con Men. fr. 231: ήγεΐταί μ’ όλως / έπικόπανόν
τι, Meineke (FCG ILI, pp. 583-584) suggeriva dubitanter di leggere: κείνη μεν
ήγείσθω ξύλον μ’ ύποτετακός; più fedele alla paradosis dei codici si manteneva
Emperius (p. 309), che ricostruiva il seguente trimetro giambico: κλίνη μεμνή-
σθω με ξύλον ύποτετακώς; Bothe (PCGF, ρ. 211) editava così la citazione: κλίνη
μεμνήσθω μ’, ή ξύλον, ύποτεταγώς (sic) (il frammento era quindi tradotto
 
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