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Phrynichos

(1838, pp. 366-367), Bode (1840, p. 217), Klein (1865, p. 74), Bowie (1995, p. 115),
Wilkins (2000, p. 223) e Zimmermann (2011, p. 751). Sullo stretto legame fra
commedia e kdmos cfr. in particolare Piitz 2007, pp. 123-128.
Viceversa, una trama ‘impegnata’ ricostruiva Meineke (FCG I, p. 155), a
parere del quale la commedia - che egli identificava con quella di Amipsia
(vd., infra, ad I Kdmastai di Amipsia e di Frinico) - avrebbe contemplato un
plot in cui si alludeva agli scandali religiosi del 415 a. C. (la profanazione dei
Misteri eleusini e la mutilazione delle erme), maturati neH’ambito di alcune
eterie ateniesi di matrice filo-oligarchica (sulla questione cfr. Sartori 1957,
pp. 83-86; MacDowell 1962, pp. 192-193; McGregor 1965, pp. 35-36; Kagan
1981, pp. 207-209; Ellis 1989, p. 62 [= 1993, p. 115]; non gode più del favore
della critica la linea di pensiero sostenuta da Gilbert [1877, p. 252], secondo
cui gli scandali religiosi del 415 a. C. sarebbero stati frutto di una “bravata”
di «ubermuthigefr] Junglinge»), Un’ipotesi ricostruttiva che si fondava sul
contenuto del fr. 61 incertae fabulae di Frinico (in cui sono menzionati Dioclide
e Teucro, i noti delatori nel processo contro gli ermocopidi), che Meineke
suggeriva di restituire ai Kdmastai (vd. infra).103 Anche Schmid (1946, p. 140)
si figurava per il dramma una trama incentrata sugli episodi cronachistici del
415, in cui, tuttavia, nonostante fosse tra i principali sospettati per l’empio
gesto della mutilazione delle erme, «Alkibiades wurde offenbar nicht beruhrt»
(lo studioso non mancava di formulare ipotesi anche in merito alla possibile
composizione del coro drammatico: «in die Κωμασταί des Phrynichos [...] die
Gesellschaft der Hermenverstummler den Chor gebildet haben dùrfte»; anche
per Guglielmino 1945, p. 102 «[i] Κωμασταί [...] costituivano il coro», ma, a
differenza di Schmid, sulla scena era presente Alcibiabe «e con lui i soci delle
sue dissolutezze»). Che la pièce di Frinico potesse contenere «eine Anspielung
auf den Hermokopidenprozefi» ipotizzava inoltre Weinreich (II, p. 407). Dubbi
sullo scenario delineato da Meineke ha espresso in tempi recenti Storey (FOC
III, p. 55): «Early critics regarded thè play’s subject as thè drunken parody of
thè Mysteries at thè house of Poulytion in 415, but that could have been too
dangerous a topic even for comedy».
Oltre al già ricordato fr. 61, alcuni studiosi assegnano alla commedia anche
il fr. incertae fabulae 67 (per cui vd. infra).
I Kòmastai di Amipsia e di Frinico A quanto attesta la didascalia riportata
in Arg. I Ar. Av., p. 342.8-10 (= T 7 a), alle Dionisie del 414 a. C., la palma della

103 Giova ricordare che, per la sua proposta di ricostruzione, Meineke, di fatto, si
limitava a riferire al dramma di Frinico Γargumentum ipotizzato da Droysen (1836,
pp. 45, 60 [= 1894, pp. 49, 60]) a proposito dei Kòmastai di Amipsia.
 
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