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Μονότροπος (fr. 19)

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frequenti nella lirica e nella poesia tragica di quinto secolo.146 Il tono con cui
vengono sciorinate tutte queste caratteristiche negative sembra suggerire un
certo gradimento del Monotropos verso il modus vivendi da lui descritto.147
Nonostante rindicazione «ex prologo» che Kassel/Austin appongono in
calce al frammento e che, di fatto, è mutuata da T. Bergk (ap. Fritzsche 1835,
p. 321), il primo a collocare la citazione «haud dubie non ita procul ab initio
fabulae», non pare così scontata l’assegnazione dei versi alla scena proemia-
le della commedia. Nel prologo degli Acarnesi, Diceopoli fa il suo ingresso
scenico, presentandosi al pubblico, attraverso una lunga rhèsis monologica
(vv. 1-42), in cui, pur informando gli spettatori sulla sua provenienza, sui
suoi gusti e sui suoi odi, egli non rivela mai il proprio nome (il che avverrà
solo al v. 406). Com’è stato messo in luce da Olson (1992, pp. 306-307), delle
undici commedie di Aristofane pervenuteci per intero, soltanto in due drammi
(Lisistrata e Rane) l’eroe ovvero l’eroina di turno rivelano la propria identità
poco dopo aver fatto il loro ingresso scenico: alla luce di questi dati, non si
può dunque escludere una provenienza dei versi da una sezione in trimetri
della commedia diversa dal prologo.
1 όνομα δέ μούστι Μονότροπος L’intero verso è strutturato secondo la
sintassi standard delle formule di presentazione (όνομα + 3a persona singolare
di είμί + dativo della persona + nome proprio di persona in caso nominativo):
su questa costruzione, tipica della lingua parlata (cfr., e.g., Ar. Ach. 89, V.
133-134, Av. 277, 1293; e vd., supra, ad fr. 1.1), si rimanda a Kiihner/Gerth
ILI, p. 45 [ad § 356. 2],

146 Cfr., e.g., II. IX.63, XIII.37, XXII.386; Od. 1.242, IV.788, XI.72; h.Cer. 200. Per la lirica
cfr. Bacch. 19.23 per la tragedia cfr., e.g., Aesch. Pers. 855, 862, Ag. 412-413,
769-770, Ch. 55, Eum. 565; Soph. OT661, Ant. 29, 339, 876, 1071, Tr. 694, OC 130-131
(esempio di tricolon avverbiale), 1221-1222, 1236-1237, fr. 387; Eur. Ale. 173, 882,
887-888, Hipp. 1027, 1028 (il verso è ritenuto spurio dalla critica), Andr. 491, Hec.
669, Supp. 966, HF433-434, Tr. 1085, 1186,1T220, Hel. 689, 1148, Ph. 1634, Or. 310,
Ba. 995, 1015, fr. 752h.l8. Su tali sequenze asindetiche cfr. Brelie 1911, pp. 19-23;
Fraenkel 1950, II, p. 217 [ad Ag. 412]; Thraede 1967, pp. 122 nn. 1. 3, 123 n. 5;
Fehling 1969, pp. 235-241. Per un’analoga presentazione di un personaggio comico
attraverso una lista asindetica di aggettivi indicanti caratteristiche negative cfr. i
vv. 40-43 dei Cavalieri aristofanei (presentazione di Demo).
147 Cfr. Sommerbrodt 1860, p. 43: «Der Μονότροπος [...] fiihrt [...] ein Leben, das
eigenssinnig in sich selbst abgeschlossen beharrend [...] in entschiedenem
Widerspruche und ausser Gemeinschaft mit der menschlichen Gesellschaft steht»;
Stinton 1965, p. 18 [= 1990, p. 29]: «Monotropos [...] lives this isolated existence
because he likes it».
 
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