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Phrynichos

alimentare nella dieta dei Greci cfr. Athen. III. p. 115d]), questo tipo di farina
costituiva inoltre un ingrediente imprescindibile nella frittura del pesce (in
merito cfr. Sotad. fr. 1.22-24). Sulla farina di grano tenero cfr. Moritz 1958,
pp. 149-150; Battaglia 1989, pp. 56-57; Garcia Soler 2001, pp. 78-80.

fr. 36 (35 K.)
Athen. VII. p. 319a
π η λ a μ ύ ς · Φρύνιχος έν Μούσαις μνημονεύει
ρ elamy s (= “palamita”): Frinico menziona (questo pesce) nelle Mousai
Bibliografìa Meineke FCG ILI, p. 594 [Μοϋσ. fr. v]; Meineke Ed.min., p. 234
[Μοϋσ. fr. v]; Bothe PCGF, p. 215 [Μοϋσ. fr. 5]; Kock CARI, p. 380; Edmonds
FACI, pp. 462-463 [fr. 35]; Kassel/Austin FCG VII, p. 411; Storey FOCHI, p. 65
[fr. 36]
Contesto della citazione II frammento figura tra le testimonianze letterarie
(oltre al passo di Frinico, cfr. Arisi, fr. 230 Gigon; Soph. fr. 503) sulla varietà
ittica nota con il nome di πηλαμύς citate da Ateneo all’interno del cosiddetto
‘catalogo dei pesci’, nel VII libro dei Sofisti a banchetto (pp. 277e-330b).
πηλαμύς Nel VI libro delle Ricerche sugli ammali (571a.8-19), occupandosi
di fornire un breve ragguaglio sul ciclo biologico dei tonni, Aristotele informa
che questi pesci “vivono due anni. E i pescatori ritengono che una prova di
ciò sia data dal fatto che, se capita che per un anno ci sia mancanza di tonni
giovani, l’anno successivo mancano anche gli esemplari adulti. Si ritiene che
i tonni adulti siano esemplari più grandi di un anno rispetto alle pèlamydes
(δοκοϋσι [...] ένιαυτω είναι πρεσβύτεροι των πηλαμύδων). I tonni e gli sgombri
(oi σκόμβροι) si accoppiano verso la fine del mese di Elafebolione [= fine aprile]
e, intorno agli inizi del mese di Ecatombeone [= fine giugno], depongono le
loro uova [...]. La crescita dei giovani tonni è rapida (ή [...] αϋξησίς έστι των
θυννίδων ταχεία). Infatti, dopo che i pesci (οί ιχθύες) hanno deposto le loro
uova nel Ponto [= Mar Nero], da esse nascono degli esemplari che prendono il
nome di skordylai (γίνονται έκ τού ώοϋ ας καλούσιν οί μέν σκορδύλας), mentre
gli abitanti di Bisanzio li chiamano auxides, perché la loro taglia aumenta nel
giro di pochi giorni (οί δε Βυζάντιοι αύξίδας διά τό έν όλίγαις αύξάνεσθαι
ήμέραις); (questi pesci) si uniscono agli altri tonni giovani verso la fine dell’au-
tunno e fanno ritorno a primavera che sono già delle pèlamydes (εξέρχονται
μέν τού φθινοπώρου άμα ταίς θυννίσιν, είσπλέουσι δέ του έαρος ήδη ούσαι
πηλαμύδες)”. Per lo Stagirita, la πηλαμύς è dunque il tonno giovane che non ha
 
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