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Phrynichos

conclusioni perveniva invece G. Kaibel, che, in una nota manoscritta edita
da Kassel/Austin (PCG VII, p. 416), si figurava per i Satyroi un argumentum
‘metateatrale’, istituendo un possibile confronto con le Mousai e i Tragàdoi,
drammi i cui titoli lasciano verosimilmente supporre un plot di contenuto
letterario (vd. le discussioni ad loco.).* * * * * * * * * 283
Data Geissler (1925, p. 35,1969\ p. xiii) collocava orientativamente la data di
rappresentazione del dramma tra il 425 e il 420 a. C., in ragione della menzione
di Filosseno (fr. 49), target privilegiato dei commediografi a partire dalla secon-
da metà degli anni Venti del quinto secolo: vd., infra, ad fr. 49. In linea con la
posizione di Geissler si sono mostrati, fra gli altri, Kòrte (1941, p. 919.62-64),
Mensching (1964, p. 35), Kassel/Austin (PCG VII, p. 414), Storey (1995, p. 182
η. 1; cfr. inoltre Storey 2005, pp. 201, 216, FOCHI, p. 69), Kyriakidi (2007, p. 120
con n. 207), Bakola (2010, p, 103 n. 70) e Zimmermann (2011, p. 627 n. 80).
Agli anni Venti - precisamente «in die 89ste 01. [= 424/1 a. C.]» - assegnava
la messa in scena dei Satyroi già Muhl (1881, p. 90), argomentando la sua
proposta di datazione sulla base dei seguenti punti: «da in diesem Drama 1)
wie in Ar. Wolken v. 1154 Euripides Peleus parodirt wurde [...]; 2) wie in Ar.
Wespen und Eupolis Poleis der Wustling Philoxenos [...], der aufierdem nur
in den Wolken v. 686 erwàhnt wird, austaucht [...]; 3) in Fr 2 [= fr. 47] die
Κερκυραίαι μαστίγες gewifi nicht ohne Anspielung auf den aben besproche-
nen gràulichen Burgerkrieg erwàhnt werden» (anche Edmonds [FACI, p. 465
n. b], insisteva sul contenuto del fr. 47, che, a suo dire, «may [...] have referred
to thè massacre of thè oligarchs at Corcyra 425», per datare la commedia al
424 a. C.). Sul primo argomento di Muhl vd., infra, ad fr. 48.

himself in present-day Athens». Che il dio del teatro fosse presente come dramatis
persona nei Babyldnioi di Aristofane si evince chiaramente dal fr. 75 della commedia;
sulla presenza scenica di Dioniso nei Taxiarchoi di Eupoli vd. Storey 2003, pp. 246,
250-257 (cfr. inoltre Storey FOCII, pp. 208-211). Favorevole all’idea che «in den
Satyrn kònnte Dionysos selbst eine Rolle gespielt haben» si è ora mostrato anche
Zimmermann (2011, p. 751), per il quale il dramma di Frinico avrebbe sviluppato un
argomento ‘bacchico’ (che gli aspetti dionisiaci trattati fossero pertinenti alla sfera
del «ritual drinking» è ipotesi suggerita invece da Bowie [1995, p. 115], ripresa in
tempi recenti da Wilkins [2000, p. 203; e vd. p. 208]).
283 Sul fondamento della notazione di Kaibel, un argomento ‘metateatrale’ per i Satyroi
ricostruisce anche Battezzato (2006, p. 41 n. 64). Fra le proposte di lettura della
commedia avanzate nel corso degli studi, merita forse di essere ricordata l’ipotesi
di Eichstaedt (1793, pp. 35-36), il quale si diceva convinto dell’idea che Frinico
avesse in realtà composto un vero e proprio dramma satiresco. Anche a parere di
Stiévenart (1851, p. 27 n. 2) la pièce di Frinico «étaitpeut-étre un drame satyrique».
 
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