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Σάτυροι (fr. 51)

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fr. 51 (49 K.)
Athen. III. pp. 86f-87b
τάς δέ κόγχας έστιν εύρεΐν λεγομένας καί θηλυκώς καί άρσενικώς. [...] άρσενικώς δ’
Αισχύλος έν Ποντίω Γλαύκω· “κόγχοι, μύες κώστρεια”. Αριστώνυμος Θησεί· “Ικόγχος
ήν βάπτων (AB: βαπτών Porson Adv., ρ. 60, Adv., ρ. 53) άλλων ομοίως (AB: αλών
{όμοίως} Porson ZZ.cc.)f”. παραπλησίως δ’ ε’ίρηκε καί Φρύνιχος Σατύροις
è possibile trovare (il termine) “vongole” (kónchai) usato sia al femminile che al ma-
schile. [...] (Fanno uso del) maschile Eschilo nel Glaukos Pontios (fr. 34): “vongole
(kónchot), mitili e ostriche”, Aristonimo nel Thèseus (fr. 1): “funa vongola (kónchos) ...f”.
Analogamente, anche Frinico, nei Satyroi, ha adoperato (la forma maschile)
Bibliografia Porson Adv. p. 60; Meineke FCG ILI, p. 598 [Σάτ. fr. v]; Meineke
Ed.min., p. 235 [Σάτ. fr. v]; Bothe PCGF, p. 217 [Σάτ. fr. 5]; Meineke 1867, p. 40;
Kock CAPI, p. 383; Edmonds FACI, pp. 464-465 [fr. 49]; Kassel/Austin PCG
VII, p. 416; Storey FOCILI, p. 71 [fr. 51]
Contesto della citazione Nel variegato elenco di “testacei” (τά οστρακόδερ-
μα: così in Athen. III. p. 85c) marini, la cui classificazione occupa le pp. 85c-94b
del III libro dei Sofisti a banchetto, Ateneo riserva una piccola sezione (pp.
86f-87b) alla discussione sulle “vongole”, segnalando in merito al nome di
tali molluschi l’esistenza di due varianti onomastiche del tutto equipollenti:
una femminile (κόγχη), attestata nei Babylànioi di Aristofane (fr. 67.2), negli
Hesiodoi di Teleclide (fr. 20) e nei Mimi femminili di Sofrone (fr. 24.1),304 e
una maschile (κόγχος), il cui impiego viene documentato nel Glaukos Pontios
di Eschilo (fr. 34), nel Thèseus di Aristonimo (fr. 1: sul testo del frammento,
ametrico e corrotto, vd. Kassel/Austin PCG II, p. 571) e nei Satyroi di Frinico.
Interpretazione Non poche difficoltà interpretative ha posto, nel corso degli
studi, il segmento di testo con cui viene introdotto il frammento di Frinico;
difficoltà, che sono state determinate dall’incertezza di definire con sicurezza i
confini del passo desunto dal Thèseus di Aristonimo (κόγχος ήν βάπτων άλλων
όμοίως) e che hanno portato alcuni autorevoli esegeti (cfr. Porson Adv., p. 60,
Adv., p. 53; Meineke 1867, p. 40) a ritenere che Ateneo menzionasse Frinico,
sostenendo che il commediografo avesse parlato del κόγχος nei Satyroi, in
un verso “pressappoco simile” (όμοίως δ’ ή (sive δέ καί) παραπλησίως: così

304 Per altre occorrenze della forma femminile nella poesia comica cfr., e.g., Pherecr.
fr. 152.3; Ar. V. 585; Arar. fr. 8.2 (vd. infra); Ephipp. fr. 13.6; Lync. fr. 1.8; Posidipp.
fr. 15.2. Merita di essere segnalato che, in Epich. frr. 40.8, 84, la voce κόγχος è usata
al femminile.
 
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