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Phrynichos

il 425 e il 422 a. C., vale a dire negli anni in cui il demagogo esercitò la carica
di stratego* * * 357); una notizia che, ripetuta dallo schol. [R] Ar. V. 88a: έδίδοτο
δέ αύτοΐς [i.e. ai giudici popolari] χρόνον μέν riva δύο οβολοί, ύστερον δέ
Κλεών στρατηγήσας τριώβολον έποίησεν ακμάζοντας του πολέμου του προς
Λακεδαιμονίους,358 è stata tuttavia giudicata con sospetto da Dover (1968a,
p. 205 [ad Nu. 863]) e da Mastromarco (1983, p. 221 n. 13), secondo cui essa
rappresenterebbe un possibile autoschediasma forse originato dai vv. 51, 255,
800 dei Cavalieri, in cui Paflagone/Cleone è presentato come “elargitore dei
tre oboli” ai giudici.
Testo II primo tentativo di emendazione del testo della paradosis, metrica-
mente insostenibile (τριώβολον όσον ύπερηλιάζομαι: o—);
fu di G. Hermann (ap. Dindorf 1838, IV.2, p. 454 n. 22), che congetturò il
seguente trimetro giambico: τριώβολον <γ’>, δσουπερ ηλιάζομαι. Da tale
ricostruzione - accolta con favore da Kock (CAPI, p. 386), da Edmonds (FAC
I, p. 468) e infine da Storey (FOCHI, p. 76 [diversamente da Hermann, Storey
stampa il verbo ηλιάζομαι con spirito dolce, uniformandosi alla lettura di
Kassel/Austin: vd. infra]) - prendeva quindi le mosse G. Kaibel, che, in una
nota manoscritta ora edita in PCG VII, p. 423, ordinava la citazione in due
trimetri giambici: τριώβολον / δσουπερ ήλιάζομαι. A tale veste metrica hanno
concesso piena fiducia Kassel/Austin, che, tuttavia, diversamente da Kaibel
(e da Hermann), hanno preferito editare il verbo nella forma con spirito dolce
(ήλ-), sulla base del dato epigrafico per cui, nelle iscrizioni attiche di quinto
secolo, il segno di aspirazione <H> non compare mai per il sostantivo ήλιαία
(in merito vd. Dover 1968a, p. 205 [adNu. 863]; MacDowell 1971, p. 158 [ad V.
195]; Threatte I, p. 500; Kassel/Austin PCGIII.2, p. 131 [ad Ar. fr. 216]). Quasi
del tutto sotto silenzio presso la critica sono passate le diortosi di Meineke
(FCG 11.1, p. 605; FCG V.l, p. 41: τριωβόλων όσων ϋπερ ηλιάζομαι [il testo
è accolto da Bothe PCGF, p. 219]; in Ed.min., p. 239, lo studioso propendeva
per la seguente ricostruzione: τριωβόλων δσωνπερ ήλιάζομαι), di Fritzsche

67. 3; Arist. Ath. 29. 5), fu reintrodotta con la successiva restaurazione democratica
nel 403 a. C. e rimase in vigore almeno sino ai tempi di Aristotele (cfr. Ath. 62. 2,
68. 2), vd. Montana 1996, pp. 163-173 (con ampia bibliografia).
357 Secondo fopinione di Kòhler (1870, pp. 150-151), la diaria dei giudici aumentò,
quando il tributo degli alleati fu incrementato nel 425/4 a. C.; vd. inoltre Gilbert
1877, p. 185.
358 Cfr. inoltre lo schol. [EFLh; Aid.] Ar. Av. 154le: (τα τριώβολα) μίγνυσι καί έκ τών
όντων παρά τοϊς Άττικοΐς. ούχ είστήκει δέ αύτοΐς τό τριώβολον· πολλάκις γάρ
καί δύο οβολούς είλήφασιν.
 
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