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Incertarum fabularum fragmenta (fr. 86) 363
è altresì attestato in commedia a indicare Tessere in foia” della donna: cfr.
Ar. PI. 1024; vd. inoltre Men. fr. 434. Sulla possibilità che Frinico faccia uso del
vocabolo con valore traslato vd. Taillardat 1965, p. 161 n. 2 [ad § 303]; e cfr.
inoltre Komornicka 1981, p. 63; Lamberterie 1994, p. 21.
σκυζάν II verbo è un denominale da σκύζα (“concupiscenza”, “desiderio”;
cfr. LSJ, s.v, p. 1616: «Zust»): per la derivazione del vocabolo vd. Frisk GEW
II, s.v. σκύζα, p. 741; Chantraine DELG, s.v. σκύζα, p. 1022; Beekes EDG, s.v.
σκύζα, p. 1360; cfr. inoltre Lamberterie 1994, pp. 25-28, che ritiene il verbo
imparentato con σκύζομαι (“essere irritato o in collera”; cfr. LSJ, s.v., p. 1616:
« to be angry with»).
 
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