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Phrynichos

T 12 (= test. 11 K.-A.; test, xv Storey)
‘Mar.Victorin.’ (Apthon.) Art.gramm. IL 9 (= GrL VI, p. 95.2-3) [AB]
(de metro ionico απ’ έλάσσονος) tetrametrum [...] catalecticum copiosum est
apud Phrynichum (phrynicum AB: corr. Kàmmerer 1537, p. 129), auctorem
comoediae veteris
(a proposito del metro ionico a minore) la forma del tetrametro catalettico è
frequente in Frinico, poeta della commedia antica
Serv. Centim. 8 (= GrL IV, p. 464.23 Keil) [NPS; ς]
(de metris ionicis a minore) phrynichium (frynicium N: foenicium P: frinicium
S: phalecium ς: corr. van Putschen 1605, p. 1823) constai tetrametro catalectico
(a proposito dei metri ionici a minore) il ‘frinicheo’ consta di un tetrametro
catalettico
[ —— —— —--"A]
Bibliografia Millis 1858, p. 347; Edmonds FACI, pp. 452-453; Kassel/Austin
PCG VII, p. 394; Parker 1997, p. 63; Harvey 2000, pp. 112-113; Storey FOCHI,
pp. 46-47
Contesto Mario Vittorino (Aftonio) informa che Frinico (non sappiamo se si
faccia qui riferimento al poeta tragico ovvero alFomonimo commediografo)
fece largo uso del tetrametro ionico a minore catalettico; un metro che, se-
condo il grammatico Servio (IV-V d. C.), era noto con il nome di phrynichium
(“frinicheo”).
Interpretazione Alle su citate testimonianze va sicuramente ricollegata la
notizia di Efestione, metricologo di II secolo d. C., che, nel suo Έγχειρίδιον περί
μέτρων (12. 3 [p. 38.7-12]), registra l’impiego della forma catalettica del tetra-
metro ionico a minore sia in Frinico tragico (TrGFT, 3 F 14) che nell’omonimo
commediografo (fr. 76). Sempre Efestione (Ench. 12. 3 [p. 38.13]) attesta che
tale verso era conosciuto al suo tempo con il nome di γαλλιαμβικόν ovvero
di μητρωακόν: denominazioni che rinviano all’uso specifico di tale metro (in
serie kata stichon) nei canti di culto in onore della Grande Madre degli dèi:46
cfr. Adesp. PMG 1030 (= Cali. fr. 761 Pf.).

46 L’aggettivo sostantivato γαλλιαμβικόν deriva appunto dal nome Γάλλοι con cui si
indicavano i sacerdoti del culto di Cibele. Chiara invece l’etimologia di μητρωακόν
da Μήτηρ (“Dea madre” = Cibele).
 
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