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Phrynichos

όταν ώσιν· / εκεί <δέ> τούτοις, οίς ήδυλογούσι, ρεγάλας / άμυχάς καταμύ-
ξαντες, καί συγκρύψαντες, άπαντα γελώσι (sulla lettura άπαντα stampata a
testo da Groot e da Schweighàuser vd., infra, ad n. 69). Si deve quindi a Seidler
(1812, p. 397) e a Erfurdt (1812-1813, p. 452) la proposta (accolta per primo da
Dindorf [1827,1, p. 368] e, poi, approvata aH’unanimità dai successivi editori
di Frinico e di Ateneo) di disporre i versi nella sequenza tetrametro anapestico
catalettico + trimetro giambico + sp cr ba + 3 tetrametri anapestici catalettici
+ inizio di un trimetro giambico.
Il testo critico stampato da Kassel/Austin in PCG VII, p. 396, riflette quello
approntato da Meineke (FCGILI, p. 580), che risolveva i problemi metrici del v.
5, integrando la particella δε dopo επί τοΐς (Erfurdt preferiva leggere έπί τοΐσι
βάθροις κτλ., mentre Seidler optava per il seguente aggiustamento: έπί τοΐσι
βάθροις <δ’> δταν ώσιν), e, al ν. 6, accettava in textu il participio συγκύψαντες,
congetturato da G.H. Schàfer (ap. Seidler 1812, p. 397), al posto del tràdito
συγκρύή/αντες (che Kaibel [1889, p. 37], in un primo momento, correggeva
in συγκρούσαντες, propendendo, in seconda battuta, nella sua edizione di
Ateneo, per la diortosi di Schàfer69).
Interpretazione Attento osservatore della realtà, chi parla - «an old man»,
secondo l’opinione di Olson (2007, p. 371 [adJ14]) - sembra offrire in que-
sti versi «a terribly vivid bit of observation» (Norwood 1931, p. 151) della
società contemporanea, esternando la sua polemica disapprovazione verso
quel riprovevole bifrontismo delle giovani generazioni cittadine (riecheggiate
metaforicamente per mezzo del nesso di illustre tradizione poetica άνθος ήβης,
al v. 3), capaci di esibire, a seconda delle circostanze, un atteggiamento ora
sfacciatamente lusinghiero verso tutto e tutti (v. 4), ora perfidamente gretto
e meschino (vv. 5-7).
Lo schema polimetrico del frammento ha suggerito agli studiosi la possi-
bilità che la citazione provenga da una sezione corale: in particolare, Seidler
(1812, p. 397) ipotizzava che si trattasse di un canto antistrofìco; vd. inoltre
Edmonds FACI, p. 454 n. a, che assegna dubitativamente il passo al coro del
dramma.

69 È passata del tutto sotto silenzio presso la critica la sostituzione di παριόντες per
περιόντες (v. 4) proposta da G. Hermann (ap. Erfurdt 1812-1813, p. 452); una di-
screta fortuna ha invece incontrato la lettura άπαντας per άπαντες (v. 6) di Schàfer
(Z.c.), accolta a testo da Seidler (1812, p. 397) e da Dindorf (1827,1, p. 368). Erfurdt
leggeva invece άπαντα con i veteres editores di Ateneo.
 
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