Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
70

Phrynichos

pubblico, come (dice) Metagene nell’Homèros (fr. 12), sia (con l’accusa di) sicofantia.
Era chiamato sia kó b al o s (= “imbroglione”) che ptòchalazon (= “pitocco-
sbruffone”), come (dice) Frinico nell’Epialtès (ovvero Ephialtès, seguendo il testo di Γ)
Schol. [VA] Lue. JTr. 48 (= p. 84.1-3)
(Μειδιάς) ώς πονηρόν δέ καί κόβαλον καί των δημοσίων νοσφιστήν (deficit V)
Φρύνιχος καί Πλάτων διαβάλλουσιν
Frinico e Platone (fr. 116) sbeffeggiano (Midia) come farabutto e (come) imbroglione e
ancora (come) ladro di denaro pubblico
Bibliografia Meineke FCG II. 1, p. 582 [Έφ. fr. iv]; Meineke Ed.min., p. 229
[Έφ. fr. iv]; Bothe PCGF, p. 210 [Έφ. fr. 4]; Kock CAPI, p. 371; Edmonds FAC
I, pp. 454-455 [fr. 4]; Kassel/Austin PCG VII, p. 397; Storey FOCIII, pp. 52-53
[fr. 4a-b]
Contesto delle citazioni Lo scoliaste aristofaneo ai vv. 1297-1299 degli
Uccelli informa che, ηεΙΓΈπιάλτης (così la ‘seconda mano’ di Γ corregge il
titolo Εφιάλτης trascritto dal precedente copista), Frinico si faceva beffe di
Midia, apostrofandolo come κόβαλος e πτωχαλαζών. La notizia degli attacchi
di Frinico a Midia trova conferma anche nella testimonianza dello scolio ad
Lue. JTr. 48 (= p. 84.1-3).
Interpretazione Si tratta di due epiteti scommatici che vanno ad aggiungersi
ai numerosi appellativi con cui era sbeffeggiato Midia (LGPN11, s. v. [2], p. 300;
PAA 637170), target privilegiato dei commediografi di quinto secolo, come
dimostrano i ripetuti attacchi nei suoi confronti contenuti in Aristofane (Av.
1297-1299 [414 a. C.]), in Platone comico (frr. 85, dalle Nikai [rappresentate
poco dopo il 421 a.C.: cfr. Geissler 1925, pp. 43-44], 116, dal Perialgès [tra il
420 e il 415 a. C.: cfr. Geissler 1925, pp. 47-48, 1969", p. xv]), in Metagene (fr.
12, dall’Homèros, portato in scena verosimilmente tra il 404 e il 400 a. C.: cfr.
Geissler 1925, pp. 64-65) e, appunto, in Frinico (oltre al passo in questione,
vd., infra, ad fr. 43).
Di professione όρτυγοτρόφος, “allevatore di quaglie” (cfr. Plato Ale. I,
120a-b: si trattava di un’attività poco prestigiosa per gli antichi; che il perso-
naggio sia stato anche una figura politica - per la precisione «an office-holder
and/or an Assembly speaker» - ha sostenuto, senza offrire argomentazioni,
Sommerstein [1996b, p. 347 con n. 140]), Midia aveva fama di essere un grande
appassionto άεΙΓόρτυγοκοπία, un gioco molto popolare in Atene (cfr. Plato Lg.
789b-c; Athen. XI. p. 464d; Plut. Quomodo adolescens poetas audire debeat, 34d),
le cui regole imponevano ai giocatori di percuotere con bastoni la testa delle
quaglie (in greco, όρτυγες), per osservarne la capacità di resistenza ai colpi (in
 
Annotationen
© Heidelberger Akademie der Wissenschaften