Μύσται
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d’argomento ‘religioso-cultuale’.253 E tale ipotesi ricostruttiva avrebbe maggior
peso, se si potesse essere certi del fatto, soltanto ipotetico invece, che la com-
media - come suggeriva Bergk (1838, p. 375) - ricavasse lo spunto drammatico
dal noto episodio, di cui viene data notizia da Plutarco (Ale. 34. 4-5), della
restaurazione dei Misteri eleusini ad opera di Alcibiade: “Da quando Decelea
fu fortificata (= 413 a. C.) e da essa i nemici controllavano le vie d’accesso ad
Eieusi, la processione si faceva per mare, senza fasto: erano infatti sospesi
sacrifici, danze e molte iniziative sacre che avevano luogo per strada, quando
sfilava in processione (la statua di) lacco. Parve allora bene ad Alcibiade, sia
per devozione verso gli dèi, sia per (ottenere) popolarità presso gli uomini,
restituire ai riti il loro tono tradizionale, accompagnando la processione per
via di terra e scortandola con uomini armati, (quando passava) in prossimità
dei nemici”.
Giudicando inverosimile lo scenario figurato da Bergk, Muhl (1881, p. 91
η. 1) proponeva di contro un’interpretazione ironica del titolo, dietro cui egli
suggeriva di cogliere una sottile allusione - confermata, a parere dello studio-
so, dal fr. 37 e dal fr. incertae fabulae 76, ricondotto pressoché unanimemente
dalla critica ai Mystai - agli scandali religiosi del 415 a. C. (in particolare, la
dissacrazione dei Misteri eleusini, durante i κώμοι post-simposiali).254
Data Se dunque è possibile attribuire un qualche peso all’ipotesi di Bergk
(1838, p. 375), secondo cui «Mystas [...] poeta docuit, quo tempore Alcibiades
restituerat Eleusina sacra, bello interrupta» (vd., supra, ad Contenuto), si deve
supporre una composizione del dramma a breve distanza dai suddetti fatti, di
253 Cfr. Bowie 2000, pp. 327, 330-331, che etichetta la commedia di Frinico come esem-
pio di ritualplay. Forse, come ipotizzava Bode (1840, p. 218), il dramma prevedeva
una rivisitazione in chiave caricaturale della celebrazione dei Misteri di Eieusi:
«die M y s t e n konnten wohl nichts anders als die Winkelmysterien der Athener
làcherlich darstellen». Anche a giudizio di Borberg (1842, p. 702) i Mystai avreb-
bero contenuto una «Verspottung der Winkelmysterien in Athen». Senza fornire
ulteriori particolari al riguardo, Foucart (1873, p. 176) si limitava a segnalare la
possibilità che, nel suo dramma, Frinico scegliesse di «mettre sur la scène des
initiés aux mistères». Sulla possibilità che la pièce fosse ambientata ad Eieusi vd.
Sommerstein 1996a, p. 12 n. 55.
254 Così ora anche Storey (FOC III, p. 65). Alla possibilità che il titolo rinvìi a un «dio-
nysischen Kontext» pensa invece Zimmermann (2011, p. 751); un argumentum in
qualche modo afferente alla sfera del ‘magico’ (?) ricostruiva infine Abt (1908, p. 96 [=
p. 170]): «Nahe dem Magischen verwandt kann auch das Thema des „Amphiaraos“
gewesen sein, doch ist das so wenig sicher wie etwa bei Phrynichos’ „Mystai“».
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d’argomento ‘religioso-cultuale’.253 E tale ipotesi ricostruttiva avrebbe maggior
peso, se si potesse essere certi del fatto, soltanto ipotetico invece, che la com-
media - come suggeriva Bergk (1838, p. 375) - ricavasse lo spunto drammatico
dal noto episodio, di cui viene data notizia da Plutarco (Ale. 34. 4-5), della
restaurazione dei Misteri eleusini ad opera di Alcibiade: “Da quando Decelea
fu fortificata (= 413 a. C.) e da essa i nemici controllavano le vie d’accesso ad
Eieusi, la processione si faceva per mare, senza fasto: erano infatti sospesi
sacrifici, danze e molte iniziative sacre che avevano luogo per strada, quando
sfilava in processione (la statua di) lacco. Parve allora bene ad Alcibiade, sia
per devozione verso gli dèi, sia per (ottenere) popolarità presso gli uomini,
restituire ai riti il loro tono tradizionale, accompagnando la processione per
via di terra e scortandola con uomini armati, (quando passava) in prossimità
dei nemici”.
Giudicando inverosimile lo scenario figurato da Bergk, Muhl (1881, p. 91
η. 1) proponeva di contro un’interpretazione ironica del titolo, dietro cui egli
suggeriva di cogliere una sottile allusione - confermata, a parere dello studio-
so, dal fr. 37 e dal fr. incertae fabulae 76, ricondotto pressoché unanimemente
dalla critica ai Mystai - agli scandali religiosi del 415 a. C. (in particolare, la
dissacrazione dei Misteri eleusini, durante i κώμοι post-simposiali).254
Data Se dunque è possibile attribuire un qualche peso all’ipotesi di Bergk
(1838, p. 375), secondo cui «Mystas [...] poeta docuit, quo tempore Alcibiades
restituerat Eleusina sacra, bello interrupta» (vd., supra, ad Contenuto), si deve
supporre una composizione del dramma a breve distanza dai suddetti fatti, di
253 Cfr. Bowie 2000, pp. 327, 330-331, che etichetta la commedia di Frinico come esem-
pio di ritualplay. Forse, come ipotizzava Bode (1840, p. 218), il dramma prevedeva
una rivisitazione in chiave caricaturale della celebrazione dei Misteri di Eieusi:
«die M y s t e n konnten wohl nichts anders als die Winkelmysterien der Athener
làcherlich darstellen». Anche a giudizio di Borberg (1842, p. 702) i Mystai avreb-
bero contenuto una «Verspottung der Winkelmysterien in Athen». Senza fornire
ulteriori particolari al riguardo, Foucart (1873, p. 176) si limitava a segnalare la
possibilità che, nel suo dramma, Frinico scegliesse di «mettre sur la scène des
initiés aux mistères». Sulla possibilità che la pièce fosse ambientata ad Eieusi vd.
Sommerstein 1996a, p. 12 n. 55.
254 Così ora anche Storey (FOC III, p. 65). Alla possibilità che il titolo rinvìi a un «dio-
nysischen Kontext» pensa invece Zimmermann (2011, p. 751); un argumentum in
qualche modo afferente alla sfera del ‘magico’ (?) ricostruiva infine Abt (1908, p. 96 [=
p. 170]): «Nahe dem Magischen verwandt kann auch das Thema des „Amphiaraos“
gewesen sein, doch ist das so wenig sicher wie etwa bei Phrynichos’ „Mystai“».