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Phrynichos
Porson; ομοίως καί παραπλησίως δ’: Meineke) a quello di Aristonimo.305 In
realtà, come opportunamente notava G. Kaibel (ap. PCG VII, p. 416), ad Ateneo
va riferito soltanto l’avverbio παραπλησίως, sicché l’erudito starebbe dicendo
che, al pari degli esempi letterari citati precedentemente, anche Frinico faceva
uso nel suo dramma della forma maschile del vocabolo («non hoc adnotare vi-
detur Athenaeus, Phrynichum similia dixisse Aristonymo, sed item masculina
vocabuli κ ó γ χ ο ς forma usum esse»). Del resto, così è stato inteso il passo
nella quasi totalità delle traduzioni moderne.306
κόγχος II termine, che qui si è scelto di rendere con l’iperonimo “vongo-
la”, è un nome generico, mediante cui i Greci designavano diverse specie di
molluschi lamellibranchi (o bivalvi, con conchiglia cioè formata da due parti,
dette appunto valve, unite da una cerniera mobile) appartenenti alla famiglia
dei Veneridi. Le descrizioni che di tale specie vengono fornite dagli autori anti-
chi non consentono di avanzare identificazioni più precise: Aristotele, per es.,
annovera le κόγχαι tra quei molluschi che si riproducono nei fondali sabbiosi
(HA 547b.13-14); Archestrato di Gela, parlando di una varietà di κόγχαι pecu-
305 Sul testo edito da Meineke (1867, p. 40) impostava la sua traduzione della testimo-
nianza Edmonds (FACI, p. 465): «Aristonymus in his Theseus [...] says There was a
shell ofwatered salt·, and almost thè same words occur in thè Satyrs of Phrynichus».
306 Cfr., e.g., Daléchamps (1583, p. 66): «Conchum masculino genere dixit TEschylus
in Glauco marino [...]. Aristonymus in Theseo [...]. Eodem genere protulit &
Phrynichus in Satyris»; Marolles (1680, p. 125): «Eschyle a dit Conque au premier
geme dans son Glaucus Marin [...]. Aristonime dans sonThesée dit [...]. Phrynichus
dans ses Satyres, le rapporte dans le mesme geme»; Lefèbvre (I, pp. 344-345):
«Mais Eschyle a dit [le mot conque] au masculin, dans son Glaucus de Potnie [...].
On volt la méme chose dans le Thésée d’Aristonyme [...]. Phrynichus en fait autant
dans ses Satyres»; Yonge (I, p. 145): «But TEschylus uses thè word κόγχος in thè
masculine gender, in his Glaucus Pontius [...]. And Aristonymus, in his Theseus,
says [...]. And Phrynichus uses thè word in thè same way in his Satyrs»; Gulick (I,
p. 375): «But Aeschylus has it masculine in thè Sea Glaucus [...]. Aristonymus in
Theseus, in thè same gender [...]. In thè same way Phrynichus also uses thè word
in thè Satyrs». Molto più “sfumate” invece le traduzioni di Friedrich (I, p. 152):
«Mànnlich benutzt das Wort dagegen Aischylos in seinem ‘Meeres-Glaukos’ [...].
Aristonymos im ‘Theseus’ [...]. In àhnlicher Weise hat es auch Phrynichos in den
‘Satyrn’ agewendet»; Rodriguez-Noriega Guillén (II, p. 45): «En cambio, emplea la
palabra en masculino Esquilo, en Glauco marino [...]. Aristonimo, en Teseo [...]. De
modo anàlogo emplea igualmente el término Frinico, en Los sàtiros»; M.F. Salvagno
(in: Athen. I, p. 241): «Usa il maschile Eschilo nel Glauco marino [...]. Aristonimo nel
Teseo [...]. In modo pressoché uguale ha usato il termine anche Frinico nei Satiri»·,
Olson (I, p. 479): «But Aeschylus has thè word in thè masculine in Glaucus of thè
Sea [...]. Aristonymus in Theseus [...]. Phrynichus says something similar in Satyrs».
Phrynichos
Porson; ομοίως καί παραπλησίως δ’: Meineke) a quello di Aristonimo.305 In
realtà, come opportunamente notava G. Kaibel (ap. PCG VII, p. 416), ad Ateneo
va riferito soltanto l’avverbio παραπλησίως, sicché l’erudito starebbe dicendo
che, al pari degli esempi letterari citati precedentemente, anche Frinico faceva
uso nel suo dramma della forma maschile del vocabolo («non hoc adnotare vi-
detur Athenaeus, Phrynichum similia dixisse Aristonymo, sed item masculina
vocabuli κ ó γ χ ο ς forma usum esse»). Del resto, così è stato inteso il passo
nella quasi totalità delle traduzioni moderne.306
κόγχος II termine, che qui si è scelto di rendere con l’iperonimo “vongo-
la”, è un nome generico, mediante cui i Greci designavano diverse specie di
molluschi lamellibranchi (o bivalvi, con conchiglia cioè formata da due parti,
dette appunto valve, unite da una cerniera mobile) appartenenti alla famiglia
dei Veneridi. Le descrizioni che di tale specie vengono fornite dagli autori anti-
chi non consentono di avanzare identificazioni più precise: Aristotele, per es.,
annovera le κόγχαι tra quei molluschi che si riproducono nei fondali sabbiosi
(HA 547b.13-14); Archestrato di Gela, parlando di una varietà di κόγχαι pecu-
305 Sul testo edito da Meineke (1867, p. 40) impostava la sua traduzione della testimo-
nianza Edmonds (FACI, p. 465): «Aristonymus in his Theseus [...] says There was a
shell ofwatered salt·, and almost thè same words occur in thè Satyrs of Phrynichus».
306 Cfr., e.g., Daléchamps (1583, p. 66): «Conchum masculino genere dixit TEschylus
in Glauco marino [...]. Aristonymus in Theseo [...]. Eodem genere protulit &
Phrynichus in Satyris»; Marolles (1680, p. 125): «Eschyle a dit Conque au premier
geme dans son Glaucus Marin [...]. Aristonime dans sonThesée dit [...]. Phrynichus
dans ses Satyres, le rapporte dans le mesme geme»; Lefèbvre (I, pp. 344-345):
«Mais Eschyle a dit [le mot conque] au masculin, dans son Glaucus de Potnie [...].
On volt la méme chose dans le Thésée d’Aristonyme [...]. Phrynichus en fait autant
dans ses Satyres»; Yonge (I, p. 145): «But TEschylus uses thè word κόγχος in thè
masculine gender, in his Glaucus Pontius [...]. And Aristonymus, in his Theseus,
says [...]. And Phrynichus uses thè word in thè same way in his Satyrs»; Gulick (I,
p. 375): «But Aeschylus has it masculine in thè Sea Glaucus [...]. Aristonymus in
Theseus, in thè same gender [...]. In thè same way Phrynichus also uses thè word
in thè Satyrs». Molto più “sfumate” invece le traduzioni di Friedrich (I, p. 152):
«Mànnlich benutzt das Wort dagegen Aischylos in seinem ‘Meeres-Glaukos’ [...].
Aristonymos im ‘Theseus’ [...]. In àhnlicher Weise hat es auch Phrynichos in den
‘Satyrn’ agewendet»; Rodriguez-Noriega Guillén (II, p. 45): «En cambio, emplea la
palabra en masculino Esquilo, en Glauco marino [...]. Aristonimo, en Teseo [...]. De
modo anàlogo emplea igualmente el término Frinico, en Los sàtiros»; M.F. Salvagno
(in: Athen. I, p. 241): «Usa il maschile Eschilo nel Glauco marino [...]. Aristonimo nel
Teseo [...]. In modo pressoché uguale ha usato il termine anche Frinico nei Satiri»·,
Olson (I, p. 479): «But Aeschylus has thè word in thè masculine in Glaucus of thè
Sea [...]. Aristonymus in Theseus [...]. Phrynichus says something similar in Satyrs».