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Έπιάλτης χζνε’Εφιάλτης

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Quanto alla notizia secondo cui Εφιάλτης sarebbe stato un άνδρός όνομα,
essa trova pieno riscontro nelle fonti prosopografiche. In Attica, sono noti sette
individui con questo nome: cfr. PAA 452915, 452918, 452925, 452930, 452935,
452940, 452945; non mancano esempi a Cipro (LGPNl, s.v. [1], p. 191: VII/
VI a.C.), nell’area euboica (LGPN1, s.v. [2], p. 191: IV/III a.C.), a Taso (LGPN
I, s.v. [3], p. 191: IV a.C.), in Tessaglia (LGPN11IB, s.v. [1], p. 171: si tratta di
Έπιάλτης ó Εύρυδήμου, colui che, secondo Erodoto, dietro la promessa di
un’ingente ricompensa da parte di Serse I, έφρασε [...] τήν διά τού ορεος
φερούσαν ές Θερμοπύλας [Hdt. VII. 213], spalancando di fatto le porte all’e¬
sercito persiano per il suo ingresso in Grecia: 480 a. C.) e in Macedonia (LGPN
IV, s. v. [1], p. 140: IV a. C.). D’altra parte, Εφιάλτης è nome proprio di persona
già nella mitologia omerica ed esiodea: così si chiamava uno dei due giganti
partoriti da Ifimedea ad Aloeo (e perciò detti Aloadi; cfr. II. V.385) ovvero al dio
Poseidone (cfr. Od. XI.305; Hes. fr. 19 M.-W.3; Ps.-Apollod. I. 53; in Eratosth.
FGrHist 241 F 35 vengono invece definiti γηγενείς, “nati dalla Terra”).55
Contenuto Quale argomento Frinico scegliesse di trattare in questa com-
media non è dato sapere con certezza. E la duplice forma in cui è trasmesso
il titolo non aiuta sicuramente a far luce sulla spinosa questione. In ragione
della forma psilotica del titolo, Έπιάλτης, e delle sopra citate testimonianze

μόνον σημαίνει τό ριγοπύρετον, άλλα καί δαίμονα τοΐς κοιμωμένοις έπερχόμενον
ον οί πλείους Ήπιόλην φασί διά τού η; e vd. Suid. ε 2221: Έπιάλτην· [...]. καί τό
ριγοπύρετος λεγόμενον. Che il processo di contaminazione semantica tra il nome
dell’incubo ed ήπίαλος sia avvenuto in epoca alessandrina conferma indiretta-
mente il caso di Ήπιάλης (una delle tante denominazioni dell’incubo: vd., supra,
ad n. 51): in Phryn. PS, p. 72.7-9 si insiste sulla diversità dei concetti espressi dai
nomi Ήπιάλης ed Ήπίαλος: ήπιάλης· ó έπιπίπτων καί έφέρπων τοΐς κοιμωμένοις
δαίμων, τό δέ {ήπίαλος^ διά τοΰ ο μικρού έτερόν τι σημαίνει, τό καλούμενον
ριγοπύρετον. Tale distinzione, che Frinico certamente elaborava sulla base dell’uso
linguistico attico di quinto secolo, viene tuttavia avvertita meno nettamente dal
grammatico Didimo (p. 51 n. 1), che conosceva Ήπιάλης come nome di δαίμων
e, partendo da questo dato, spiegava il nome ήπίαλος, che identificava la febbre,
come secondario e derivato: (ήπίαλος) Δίδυμος δέ φησιν δαίμων, δν Ήπιάλην
[...] καλούσιν (= schol. [VT; Aid.] Ar. V. 1038a); cfr. Et.Gen. AB, s.v. ήπίαλος (= EM
p. 434.4-7): Ήπίαλος καί Ήπιάλης καί Ήπιόλης· σημαίνει τόν ριγοπύρετον, καί
δαίμονα τοΐς κοιμωμένοις έπερχόμενον.
55 Εφιάλτης era anche il nome di uno dei giganti figli di Gea e Urano che, durante
la cosiddetta Gigantomachia, perse prima l’occhio sinistro, colpito da una freccia
scagliata da Apollo, e poi anche il destro, per opera di Eracle (Ps.-Apollod. I. 37). La
distinzione tra questa figura e l’Aloade non è così netta nell’antichità, soprattutto
prima dell’età ellenistica: vd. Vian 1986.
 
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