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Μοΰσαι (fr. 34)

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(1838, ρ. 315) - con il consenso di Bothe (JPCGF, p. 215) e di Headlam (p. 1899,
p. 5) - preferiva invece leggere περίπολι, con il disappunto di Wackernagel
(1914, p. 108 n. 0 [= KS11, p. 1165 n. 0]; 1927, p. 33 [= KSU, p. 1275]), a parere
del quale l’aggettivo sarebbe stato in realtà ossitono sia al nominativo che al
vocativo.237 Lo stesso Wackernagel (1914, p. 108 n. 0 [= KS Π, p. 1165 n. 0])
suggeriva quindi di restituire a Frinico o la varia lectio περίπολε o, piuttosto,
la diortosi περιπολάς,238 che lo studioso ricostruiva per emendationem a partire
dal περιβολάς di A, ipotizzando, forse, uno scambio fonetico tra le labiali
<π> e <β> da parte del maldestro copista (d’altra parte, che nel verso comico
fosse presente un epiteto con radice -πολ- pare confermato dal resto della
tradizione manoscritta: vd. apparato).239 Tale ipotesi di lettura, ora promossa a
testo da Kassel/Austin, fu respinta dallo stesso Wackernagel (1927, pp. 32-33
[= KS, pp. 1274-1275]), che, in seconda battuta, preferì come corretta la lezione
περίπολε, allineandosi in questa scelta alla ‘prassi’ editoriale precedente alla
vulgata di Hemsterhuys; sulla scorta delle osservazioni di Wackernagel, anche,
Bethe, l’ultimo editore di Polluce stampa περίπολε.240 Pur essendo frutto di un
intervento congetturale, la lexis περιπολάς ha però buone probabilità di essere
autentica, in quanto giustificabile: (a) sulla base di analoghi esempi di epiteti
femminili in -άς, indicanti figure di prostitute, ben documentati in ambito
letterario e, soprattutto, lessicografico: cfr., e.g., δεικτηριάς (Plb. XIV. 11. 5 [=
Athen. ΧΠΙ. p. 576f]), κασαλβάς (Ar. Ec. 1106, fr. 494 [= Poli. VII. 202]; cfr. Hsch.
κ 957), λωγάς (Hsch. λ 1495), σκαμμάς (Hsch. σ 827); vd. inoltre Schneider
1913, p. 1331.39-44; (b) in ragione della lectio singularis περιβολάς tramandata
da A e, forse, delle parole καί φορβάς την πόρνην λέγει ώσπερ καί μαινάς καί
μαχλάς, che, nel codice A, è possibile leggere dopo la citazione di Frinico.241

237 Proprio sulla base delle osservazioni di Wackernagel è possibile comprendere la
breve nota di commento che Kassel / Austin (PCG VII, p. 410) appongono nel loro
apparato critico, subito dopo aver registrato la ratio congetturale di Bergk: «-πολι
Bergk (debebat -πολί)». Per altri esempi di epiteti in -ίς qualificanti figure di etère
vd. Schneider 1913, p. 1331.40-45.
238 II vocabolo rappresenterebbe una variante femminile in -άς (a una sola uscita)
dell’aggettivo περίπολος; sugli aggettivi femminili uscenti in -άς cfr. Kùhner/Blass
Li, p. 549; Schwyzer I, p. 508; Chantraine 1933, pp. 354-355.
239 Sullo scambio tra le occlusive <π> e <β> nei manoscritti cfr. Gignac 1976, pp. 83-86.
240 Sicuramente degno di menzione è anche il femminile περίπολος congetturato da
Schwerdt (1886, p. 137; ma vd. già Lobeck 1837, p. 242) e sottoposto all’attenzione
della comunità scientifica dal solo Nauck (1894, p. 76).
241 Influenzato da tali parole, Blaydes (Adv. Π, p. 53; ma vd. già Blaydes 1889, p. 464
[adRa. 1306]) proponeva di restituire al commediografo, come inizio di un secondo
trimetro giambico, il sintagma καί φορβάς (in alternativa, lo studioso suggeriva che
 
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