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Phrynichos
Metro Trimetri giambici.
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Bibliografìa Meineke FCGILI, p. 600 [Τραγ. fr. vi]; Meineke Ed.min., pp. 236-
237 [Τραγ. fr. vi]; Bothe PCGF, p. 218 [Τραγ. fr. 6]; Kock CAF1, p. 384; Edmonds
FAC I, pp. 466-467 [fr. 54]; Kassel/Austin PCG VII, p. 418; Storey FOC III,
pp. 72-73 [fr. 56]
Contesto della citazione II frammento è citato dal grammatico latino
Prisciano per esemplificare l’uso, nei Fragòdoi di Frinico, della locuzione πο-
νηρός την τέχνην.
Testo Così viene edito il frammento da M. Hertz nel III volume, pubblicato
a Lipsia nel 1859, del corpus dei Grammatici Latini. La disposizione metrica
è invece quella fissata da Meineke (FCG I, p. 159; FCG ILI, p. 600), che, in
apparato, contemplava la possibilità di accordare validità critica alla mendace
collazione scaligeriana, αν εκείνον ή πονηρός είν’ άρνή τέχνην, sulla quale
interveniva, per ottenere i seguenti trimetri giambici: έάν έκεινονί / πονηρόν
είν’ άρνή τέχνην (i versi erano così resi: «si iustum in arte sua malum esse
neges» [FCGILI, p. 600]; cfr. inoltre Meineke Ed.min., p. 237, e vd. Bothe PCGF,
p. 218). Come Meineke, anche van Herwerden (1855, p. 27) veniva indotto
in errore dal testo dello Scaligero, che così suggeriva di editare: έάν έκεΐνος
αιτίαν έχη / πονηρός είναι την τέχνην.
Interpretazione Nei versi qualcuno è accusato di essere un incompetente
in una non ben specificata “arte”. In ragione del primo titolo della commedia,
non sarebbe fuori luogo pensare che la τέχνη in questione sia quella ποιητική,
e, nello specifico, τραγική (con tale significato il sostantivo τέχνη ricorre, ad
es., in più luoghi delle Rane aristofanee: cfr., e.g., w. 93, 770, 780, 786, 793,
811, 831, 850, 939, 961, 973, 1369, 1495): l’accusa di incompetenza artistica
potrebbe dunque essere rivolta a un poeta tragico (così suggeriscono, fra gli
altri, Bode [1840, p. 218], Kock [CAPI, p. 384], Edmonds [FACI, P· 467 n. d,
che suggerisce Euripide come candidato al ruolo di “accusato”], Conti Bizzarro
[1999, p. 90]). Non va tuttavia esclusa la possibilità che dietro la figura del
πονηρός menzionato nel frammento si celi un rivale di Frinico (tale ipotesi di
lettura è ora avanzata da Storey [FOC III, p. 71]).
1 αιτίαν έχει A seconda del contesto in cui è calato, il costrutto αιτίαν
έχω può esprimere un’azione di significato ‘attivo’, “avere la colpa di/per”
(cfr., e.g., Eur. IT 1036, Hel. 469; e vd. Mastronarde 1994, p. 368 [ad Ph. 773]),
ovvero ‘passivo’, “essere accusato di” (cfr. LSJ, s.v. [Li], p. 44: «io be accused»;
così, e.g., in Aesch. Eum. 99; Soph. Ant. 1312; Eur. El. 213; Ar. V. 506; Men.
Phrynichos
Metro Trimetri giambici.
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Bibliografìa Meineke FCGILI, p. 600 [Τραγ. fr. vi]; Meineke Ed.min., pp. 236-
237 [Τραγ. fr. vi]; Bothe PCGF, p. 218 [Τραγ. fr. 6]; Kock CAF1, p. 384; Edmonds
FAC I, pp. 466-467 [fr. 54]; Kassel/Austin PCG VII, p. 418; Storey FOC III,
pp. 72-73 [fr. 56]
Contesto della citazione II frammento è citato dal grammatico latino
Prisciano per esemplificare l’uso, nei Fragòdoi di Frinico, della locuzione πο-
νηρός την τέχνην.
Testo Così viene edito il frammento da M. Hertz nel III volume, pubblicato
a Lipsia nel 1859, del corpus dei Grammatici Latini. La disposizione metrica
è invece quella fissata da Meineke (FCG I, p. 159; FCG ILI, p. 600), che, in
apparato, contemplava la possibilità di accordare validità critica alla mendace
collazione scaligeriana, αν εκείνον ή πονηρός είν’ άρνή τέχνην, sulla quale
interveniva, per ottenere i seguenti trimetri giambici: έάν έκεινονί / πονηρόν
είν’ άρνή τέχνην (i versi erano così resi: «si iustum in arte sua malum esse
neges» [FCGILI, p. 600]; cfr. inoltre Meineke Ed.min., p. 237, e vd. Bothe PCGF,
p. 218). Come Meineke, anche van Herwerden (1855, p. 27) veniva indotto
in errore dal testo dello Scaligero, che così suggeriva di editare: έάν έκεΐνος
αιτίαν έχη / πονηρός είναι την τέχνην.
Interpretazione Nei versi qualcuno è accusato di essere un incompetente
in una non ben specificata “arte”. In ragione del primo titolo della commedia,
non sarebbe fuori luogo pensare che la τέχνη in questione sia quella ποιητική,
e, nello specifico, τραγική (con tale significato il sostantivo τέχνη ricorre, ad
es., in più luoghi delle Rane aristofanee: cfr., e.g., w. 93, 770, 780, 786, 793,
811, 831, 850, 939, 961, 973, 1369, 1495): l’accusa di incompetenza artistica
potrebbe dunque essere rivolta a un poeta tragico (così suggeriscono, fra gli
altri, Bode [1840, p. 218], Kock [CAPI, p. 384], Edmonds [FACI, P· 467 n. d,
che suggerisce Euripide come candidato al ruolo di “accusato”], Conti Bizzarro
[1999, p. 90]). Non va tuttavia esclusa la possibilità che dietro la figura del
πονηρός menzionato nel frammento si celi un rivale di Frinico (tale ipotesi di
lettura è ora avanzata da Storey [FOC III, p. 71]).
1 αιτίαν έχει A seconda del contesto in cui è calato, il costrutto αιτίαν
έχω può esprimere un’azione di significato ‘attivo’, “avere la colpa di/per”
(cfr., e.g., Eur. IT 1036, Hel. 469; e vd. Mastronarde 1994, p. 368 [ad Ph. 773]),
ovvero ‘passivo’, “essere accusato di” (cfr. LSJ, s.v. [Li], p. 44: «io be accused»;
così, e.g., in Aesch. Eum. 99; Soph. Ant. 1312; Eur. El. 213; Ar. V. 506; Men.