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Phrynichos
fr. 58 (55 K.)
τη διαθέσει των επών
nella disposizione dei versi
Harp. pp. 91.18—92.1 (= δ 42 Keaney)
διάθεσις· [...] άντί τού διοίκησις [...] Φρύνιχος Τραγωδοϊς· “τη — επών” φησι
diàthesis: [...] sta per dioikésis (= “ordinamento”) [...]. Frinico nei Trago do r. ...
Metro Ritmo in metri giambici (?).
Bibliografìa Meineke FCGILI, p. 601 [Τραγ. fr. vili]; Meineke Ed.min., p. 237
[Τραγ. fr. vili]; Bothe PCGF, p. 218 [Τραγ. fr. 8]; Kock CAF1, p. 384; Edmonds
FAC I, pp. 466-467 [fr. 55]; Kassel/Austin PCG VII, p. 419; Storey FOC III,
pp. 72-73 [fr. 58]
Contesto della citazione Questa porzione di verso è tramandata da Arpo-
crazione per esemplificare l'occorrenza, nei Tragddoi di Frinico, del sostantivo
διάθεσις come sinonimo di διοίκησις (“ordinamento”).
Interpretazione A proposito di questo breve frammento, Meineke (FCG ILI,
p. 601) si limitava a segnalare in apparato la rispondenza con il sintagma
διάθεσιν ωδής, che è possibile leggere ai vv. 1-2 del fr. 326 incertae fabulae
di Eupoli, in cui il motivo, topico in commedia, del confronto tra ‘vecchio’ e
‘nuovo’ viene sviluppato dal poeta attraverso il raffronto tra la nouvelle vague
musicale (v. 1: την {νϋν> διάθεσιν) e la musica tradizionale (v. 2: τον άρχαϊον
τρόπον): sul frammento eupolideo e sulla sua esegesi vd. Storey 1995-1996,
pp. 137-141, 2003, pp. 333, 347; Conti Bizzarro 2000, pp. 72-75; Telò 2007,
pp. 637-638. Consonanze significative con il passo di Frinico venivano indivi-
duate da Kock (CAFI, p. 384) in Ar. Ra. 1122 (άσαφής γάρ ήν έν τη φράσει των
πραγμάτων [“era infatti oscuro nell’esposizione dei fatti”]: con queste parole
Euripide descrive lo stile di Eschilo) e in Ra. 1180-1181 (ού γάρ μούστίν άλλ’
άκουστέα / των σών προλόγων τής όρθότητος των έπών [“infatti, non vedo
l’ora di ascoltare la correttezza dei versi dei tuoi prologhi”]: a parlare è il dio
Dioniso, giudice/βωμολόχος nell’agone tra Eschilo ed Euripide, in procinto di
ascoltare e “soppesare” i versi dei prologhi euripidei): fortemente suggestio-
nato dai due luoghi aristofanei, Kock immaginava che il frammento di Frinico
provenisse da una scena, in cui, a discutere di materia poetica, sarebbe stato
Euripide «contra Aeschylum vel Sophoclem».
Phrynichos
fr. 58 (55 K.)
τη διαθέσει των επών
nella disposizione dei versi
Harp. pp. 91.18—92.1 (= δ 42 Keaney)
διάθεσις· [...] άντί τού διοίκησις [...] Φρύνιχος Τραγωδοϊς· “τη — επών” φησι
diàthesis: [...] sta per dioikésis (= “ordinamento”) [...]. Frinico nei Trago do r. ...
Metro Ritmo in metri giambici (?).
Bibliografìa Meineke FCGILI, p. 601 [Τραγ. fr. vili]; Meineke Ed.min., p. 237
[Τραγ. fr. vili]; Bothe PCGF, p. 218 [Τραγ. fr. 8]; Kock CAF1, p. 384; Edmonds
FAC I, pp. 466-467 [fr. 55]; Kassel/Austin PCG VII, p. 419; Storey FOC III,
pp. 72-73 [fr. 58]
Contesto della citazione Questa porzione di verso è tramandata da Arpo-
crazione per esemplificare l'occorrenza, nei Tragddoi di Frinico, del sostantivo
διάθεσις come sinonimo di διοίκησις (“ordinamento”).
Interpretazione A proposito di questo breve frammento, Meineke (FCG ILI,
p. 601) si limitava a segnalare in apparato la rispondenza con il sintagma
διάθεσιν ωδής, che è possibile leggere ai vv. 1-2 del fr. 326 incertae fabulae
di Eupoli, in cui il motivo, topico in commedia, del confronto tra ‘vecchio’ e
‘nuovo’ viene sviluppato dal poeta attraverso il raffronto tra la nouvelle vague
musicale (v. 1: την {νϋν> διάθεσιν) e la musica tradizionale (v. 2: τον άρχαϊον
τρόπον): sul frammento eupolideo e sulla sua esegesi vd. Storey 1995-1996,
pp. 137-141, 2003, pp. 333, 347; Conti Bizzarro 2000, pp. 72-75; Telò 2007,
pp. 637-638. Consonanze significative con il passo di Frinico venivano indivi-
duate da Kock (CAFI, p. 384) in Ar. Ra. 1122 (άσαφής γάρ ήν έν τη φράσει των
πραγμάτων [“era infatti oscuro nell’esposizione dei fatti”]: con queste parole
Euripide descrive lo stile di Eschilo) e in Ra. 1180-1181 (ού γάρ μούστίν άλλ’
άκουστέα / των σών προλόγων τής όρθότητος των έπών [“infatti, non vedo
l’ora di ascoltare la correttezza dei versi dei tuoi prologhi”]: a parlare è il dio
Dioniso, giudice/βωμολόχος nell’agone tra Eschilo ed Euripide, in procinto di
ascoltare e “soppesare” i versi dei prologhi euripidei): fortemente suggestio-
nato dai due luoghi aristofanei, Kock immaginava che il frammento di Frinico
provenisse da una scena, in cui, a discutere di materia poetica, sarebbe stato
Euripide «contra Aeschylum vel Sophoclem».