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Phrynichos
IV. 27-28: per cui vd., supra, ad fr. 23], e l’eccessiva cautela nell'affrontare la
spedizione in Sicilia).
1 πολίτης αγαθός Per il sintagma gli ultimi editori rinviano al parallelo
con il v. 944 dei Cavalieri di Aristofane, in cui πολίτης αγαθός è definito il
Salsicciaio, un personaggio che Paflagone/Cleone indica senza mezzi termini
come più subdolo e meschino (πανουργότερος: Eq. 950) di se stesso; cfr. inoltre
Eup. fr. 129.2: άνήρ [...] αγαθός [...] καί χρήσιμος πολίτης (con Telò 2007,
p. 587). Nel confronto con l’ignoto referente del frammento, Nicia finisce per
assumere il ruolo di πολίτης κακός (se non addirittura di πονηρός).337 Sul
motivo, topico in commedia, del “buon cittadino” (αγαθός ovvero χρηστός
πολίτης) cfr. Rosenbloom 2002, p. 313 n. 118.
εύ οίδ(α) Su questa forma di iato, ben testimoniata nel trimetro comico
(cfr., e.g., Ar. Pax 1296, Lys. 154, 764, Pi. 72, 838, fr. 157.2; Alex. fr. 253.2; Diox.
fr. 4.2; Men. Asp. 338, Dysc. 13, Epit. 872 [forma plausibilmente ricostruita
dagli editori moderni], fr. 297.7; Hipparch. fr. 1.2; Com.Adesp. frr. 738,1008.10)
ed evitata invece nel trimetro tragico, cfr. Descroix 1931 p. 29; vd. inoltre
Moorhouse 1962, pp. 239-244.
2 ύποταγείς Participio aoristo passivo di ύποτάσσω. Su tale forma
verbale e sul suo possibile significato nel presente frammento vd., supra, ad
Testo. Sulla valenza ‘fisiognomica’ che il verbo assumerebbe nel presente passo
in riferimento alla postura di Nicia, mentre questi camminava, vd. Mesturini
2001, p. 133.
έβάδιζεν Sul verbo βαδίζω (“camminare”), raro in tragedia e nella poesia
‘seria’ (cfr. h.Merc. 210, 320; Soph. El. 1502; Eur. Ph. 544; Chaerem. TrGFI2, 71
F 20; Trag.Adesp. fr. 177.1), ma piuttosto comune in commedia (cfr., e.g., Ar.
Ach. 848, 1086; Pherecr. fr. 57.2; Eub. fr. 14.2; Alex. fr. 205.4; Men. Epit. 376) e
nient’affatto infrequente nella prosa attica di V-IV secolo (cfr., e.g., Plato Prt.
310e; X. Mem. II. 1. 11; Is. 3. 62; Dem. 19. 124), si rimanda a Olson (2002, p. 176
[ad Ach. 393-4]).
Νικίας In generale, sulla figura di Nicia in commedia vd. Alfageme 2011.
337 Cfr. Rosenbloom 2004, p. 85; vd. inoltre Goossens 1962, p. 446: «Nicias manquait
par trop de caractère pour étre vraiment un πολίτης αγαθός».
Phrynichos
IV. 27-28: per cui vd., supra, ad fr. 23], e l’eccessiva cautela nell'affrontare la
spedizione in Sicilia).
1 πολίτης αγαθός Per il sintagma gli ultimi editori rinviano al parallelo
con il v. 944 dei Cavalieri di Aristofane, in cui πολίτης αγαθός è definito il
Salsicciaio, un personaggio che Paflagone/Cleone indica senza mezzi termini
come più subdolo e meschino (πανουργότερος: Eq. 950) di se stesso; cfr. inoltre
Eup. fr. 129.2: άνήρ [...] αγαθός [...] καί χρήσιμος πολίτης (con Telò 2007,
p. 587). Nel confronto con l’ignoto referente del frammento, Nicia finisce per
assumere il ruolo di πολίτης κακός (se non addirittura di πονηρός).337 Sul
motivo, topico in commedia, del “buon cittadino” (αγαθός ovvero χρηστός
πολίτης) cfr. Rosenbloom 2002, p. 313 n. 118.
εύ οίδ(α) Su questa forma di iato, ben testimoniata nel trimetro comico
(cfr., e.g., Ar. Pax 1296, Lys. 154, 764, Pi. 72, 838, fr. 157.2; Alex. fr. 253.2; Diox.
fr. 4.2; Men. Asp. 338, Dysc. 13, Epit. 872 [forma plausibilmente ricostruita
dagli editori moderni], fr. 297.7; Hipparch. fr. 1.2; Com.Adesp. frr. 738,1008.10)
ed evitata invece nel trimetro tragico, cfr. Descroix 1931 p. 29; vd. inoltre
Moorhouse 1962, pp. 239-244.
2 ύποταγείς Participio aoristo passivo di ύποτάσσω. Su tale forma
verbale e sul suo possibile significato nel presente frammento vd., supra, ad
Testo. Sulla valenza ‘fisiognomica’ che il verbo assumerebbe nel presente passo
in riferimento alla postura di Nicia, mentre questi camminava, vd. Mesturini
2001, p. 133.
έβάδιζεν Sul verbo βαδίζω (“camminare”), raro in tragedia e nella poesia
‘seria’ (cfr. h.Merc. 210, 320; Soph. El. 1502; Eur. Ph. 544; Chaerem. TrGFI2, 71
F 20; Trag.Adesp. fr. 177.1), ma piuttosto comune in commedia (cfr., e.g., Ar.
Ach. 848, 1086; Pherecr. fr. 57.2; Eub. fr. 14.2; Alex. fr. 205.4; Men. Epit. 376) e
nient’affatto infrequente nella prosa attica di V-IV secolo (cfr., e.g., Plato Prt.
310e; X. Mem. II. 1. 11; Is. 3. 62; Dem. 19. 124), si rimanda a Olson (2002, p. 176
[ad Ach. 393-4]).
Νικίας In generale, sulla figura di Nicia in commedia vd. Alfageme 2011.
337 Cfr. Rosenbloom 2004, p. 85; vd. inoltre Goossens 1962, p. 446: «Nicias manquait
par trop de caractère pour étre vraiment un πολίτης αγαθός».